Ieri si è svolta la conferenza stampa di “Approdi”, il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori della cultura e dello spettacolo, dove si è messa in luce la grave difficoltà in cui il settore continua a restare, poiché la “ripartenza” ha riguardato solo un numero minimo di lavoratori (2 lavoratori su 10 dell’era pre-Covid).
Si stima che oltre 300mila donne e uomini, siano rimasti senza stipendio o senza ingaggi durante tutto il periodo del Covid e tuttora hanno ripreso l’attività solo in minima parte.
Un comparto che raggiunge numeri importanti e che produce il 6% del Pil del Paese non può essere abbandonato in questa fase di emergenza sanitaria che rende impossibile il ritorno al lavoro per le piccole e medie realtà e che, con l’inizio della stagione autunnale, è destinato a ridursi ulteriormente.
Gli artisti e i tecnici chiedono di essere ascoltati con urgenza dai vertici regionali (come era stato loro promesso già tre mesi fa), ed aprire dei tavoli tecnici per affrontare nel migliore dei modi l’emergenza, in quanto ben a conoscenza delle problematiche del settore, e di portare le loro proposte per costruire una Calabria, terra ricca di storia e cultura, in cui non sia necessario emigrare per lavorare in questo ambito, costruendo un percorso di valorizzazione delle professionalità e del talento.
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