“Apri se no ti brucio la casa”: rumeno allontanato dalla famiglia

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Foto di archivio di un'automobile dei carabinieri
  18 settembre 2019 12:13

Anni di umiliazioni e violenze vissute da una giovane donna e dai figli in tenerissima età.

Lunedì, gli investigatori hanno dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese,  a carico di un uomo, rumeno di 33 anni,  per il reato di maltrattamenti in famiglia.

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 Fin dall’inizio della loro convivenza l’uomo si era mostrato aggressivo e, nel tempo gli episodi sono stati sempre più frequenti con insulti e minacce  e che spesso  culminavano in violenze fisiche anche dinnanzi ai bambini, allo scopo, inoltre di allontanarla progressivamente dal proprio nucleo familiare d’origine e controllare morbosamente la vita personale della donna.

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Nonostante la ferma opposizione della giovane donna, la cercava ossessivamente in ogni luogo questa si recasse.

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L’attività   ha avuto origine a seguito di una innumerevole serie di interventi effettuati dai carabinieri presso l’abitazione dei due, su richiesta della donna, che hanno preso atto e segnalato all’Autorità giudiziaria la situazione familiare ormai compromessa, in quanto degradata e violenta, che andava avanti da circa 6 anni, in cui si era evidenziata pienamente l’indole aggressiva, ossessiva e possessiva dell’uomo.

Il culmine degli episodi,  quando l’uomo  si è recato presso l’abitazione di un’amica della propria convivente, dove quest’ultima si era rifugiata, arrampicandosi dal balcone, minacciandola con frasi del tipo “apri se no ti brucio la casa”, tanto da indurre la vittima, terrorizzata, a lanciare per l’ennesima volta l'allarme.

Per sfuggire  ha tentato la fuga calandosi attraverso una canaletta esterna, non riuscendo tuttavia a sottrarsi al controllo poiché veniva comunque fermato da alto equipaggio che stazionava nei pressi della stessa abitazione.

Nell’ultima denuncia resa la donna ha riferito che anche nel periodo in cui era ospitata presso una struttura protetta, con i suoi figli, l’uomo, individuato il luogo della struttura, faceva in modo di incontrarla per reiterare le minacce  e per apostrofarla nei modi più offensivi e frustranti, tanto da ingenerare in lei un forte stato di ansia e di stress, con il timore per la propria incolumità e dei figli. 

 

L’insostenibile situazione, rappresentata nelle varie denunce della vittime e comprovata con puntualità dagli Agenti della Squadra Volante, hanno indotto l’Autorità Giudiziaria a prendere in considerazione il grave quadro indiziario e quindi a disporre la misura cautelare del Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa, - ad almeno 500 mt – prescrivendo anche il divieto di comunicazione con la stessa. 

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