"Ha avuto inizio alle prime ore dell’alba di oggi la maxi operazione di Polizia
penitenziaria all’interno della Casa di Reclusione di Corigliano-Rossano durante la
quale sono stati rinvenuti innumerevoli telefoni cellulari del tipo Smartphone e
microtelefoni, auricolari senza fili, caricabatterie, droga e armi rudimentali.
Da alcune prime informazioni pare che il dato impressionante sia dovuto alla
quantità di quanto rinvenuto e dall’abilità con cui erano stati occultati.
Nonostante la previsione di reato per ingresso e detenzione illecita di telefoni nelle
carceri, per il quale il codice penale oggi prevede una pena che va da 1 a 4 anni, il
fenomeno non sembra diminuire.
“Da sempre il Sinappe è vicino alle innumerevoli problematiche del Penitenziario
di Rossano, ma certamente nulla poteva lasciar presagire una possibilità di tale
entità: il personale di Polizia penitenziaria necessita di sostegno, di idonei supporti
tecnologici che consentano di operare in sicurezza, schermature che rendano
impossibile la comunicazione con l’esterno; l’augurio più grande che si possa fare
è che l’Amministrazione prenda atto di quanto rinvenuto e che si accendano i
riflettori sul Penitenziario di contrada Ciminata in considerazione, soprattutto,
della tipologia dei detenuti che vi sono ristretti”
Il plauso del SiNAPPe va ancora una volta ai colleghi intervenuti dai diversi
penitenziari della regione, per la professionalità, per l’attenzione e la costante
dimostrazione di essere garante della legalità all’interno degli istituti penitenziari".
Il Vice-Coordinatore Si.N.A.P.Pe., Cristina Busà.
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