Vinicio Capossela porta, in esclusiva regionale nel Parco archeologico di Sibari, il suo ultimo lavoro discografico: “Tredici canzoni urgenti”: il disco che ha vinto la Targa Tenco come miglior album in assoluto.
31 luglio 2023 15:51Arriva in Calabria mercoledì 2 agosto Vinicio Capossela e presenta in esclusiva regionale il suo nuovo disco, “Tredici canzoni urgenti”, vincitore della Targa Tenco 2023 come miglior album in assoluto.
Lo spettacolo che sarà messo in scena nel Parco Archeologico di Sibari, a Cassano dello Ionio (CS), si inserisce nella programmazione di Armonie d’Arte Festival 2023. La kermesse che per quest’anno aggiunge al tema portante e permanente “Nuove rotte mediterranee” anche la dicitura “Approdi”.
Il Parco Archeologico di Sibari, ancora oggi luogo evocativo e denso di immaginario, di racconti, di valorialità, è tra le nuove location che si sono aggiunte quest’anno al cartellone del festival. Tra i siti più estesi del Mediterraneo, vide il sorgere, lo sviluppo e l'espansione e poi il declino della grande polis di Sibari. Qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro ellenistico di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa eccezionale stratificazione fa di Sibari uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica.
E proprio qui Armonie d’Arte, in collaborazione con la Direzione Generale Musei Calabria, nella persona del direttore regionale Filippo Demma, e con il PAS – Parco Archeologico di Sibari, istituto autonomo del Ministero della cultura dotato di autonomia speciale, sceglie di ospitare la data di Vinicio Capossela.
L’ultimo lavoro discografico del cantautore, polistrumentista e scrittore italiano affronta le problematiche di attualità che attanagliano la contemporaneità e un’umanità troppo stanca per vedere, sentire e capire. E quali sono gli approdi ora necessari, in questo momento condensato dall’urgenza di interpretare e dare voce ai problemi più stringenti del momento storico che stiamo vivendo? È da questa domanda che si parte per inserire lo show dell’artista – unico nel suo genere – nel calendario del Festival.
Quelle scritte da Capossela sono tredici canzoni composte tra febbraio e giugno del 2022 e raccontano un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra. Una sciagura che si porta dietro tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione e di vanificazione di ogni sforzo “culturale”. Il cantautore sente l’urgenza di testimoniare, di affrontare, di ricordare e di urlare: la sua è un’urgenza etica, educativa, esistenziale. L’urgenza di un nuovo umanesimo egualitario. L’album musicalmente si presenta in perfetto stile Capossela: polimorfo e collettivo. Si va dalle ballate, al waltz, al jive fino al cha cha cha. Le canzoni “urgenti” sono costruite grazie a molti strumenti, musicisti e ospiti. Alcuni, però, sono solo presenze immaginarie: come Bertold Brecht o Ludovico Ariosto.
Vinicio Capossela rimane fedele a sé stesso e, come un novello pifferaio magico, con i suoi brani tenterà di trasportare – grazie a un’esibizione lucida e trasversale – il pubblico al di fuori dall’ovattato universo dell’immobilismo sociale.
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