Questa mattina il Tribunale di Catanzaro ha preso atto della prescrizione per i presunti illeciti per la compravendita di una palazzo a Castrolibero (Cs) da destinari a laboratori per l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria (Arpacal). Tra gli imputati si leggevano i nomi di Sabrina Santagati (ex direttore generale Arpacal), Stefania Polimeni (ex direttore amministrativo), Francesco Italiano (dirigente dell’ente), Valeria Castracane (ex dirigente del dipartimento Programmazione della Regione Calabria), difesi dagli avvocati Nicola Cantafora, Massimo Scuteri, Paolo Greco, Vincenzo Sguera. Elemento che ha determinato una sentenza di assoluzione nei confronti dei quattro dirigenti.
Resta ancora in piedi, ma solo per la violazione delle norme in materia di corresponsione dell’Iva, la posizione di Francesco Dodaro, imprenditore cosentino.
Gli imputati dovevano rispondere di abuso d’ufficio.
La vicenda è nata nel 2009, quando l’Arpacal ha indetto una gara per l’individuazione di una nuova sede per i laboratori a Cosenza. Al bando ha partecipato solo la Efim, finanziaria del gruppo dell’imprenditore di Cosenza.
Dopo due anni c’è una parere negativo sulla destinazione del bene che spinge l’Arpacal ad annullare l’assegnazione. L’Agenzia, però, fa retromarcia e assegna l’immobile al gruppo Efim, per la cifra di circa due milioni di euro.
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