Arte, comunità e rinascita: il borgo calabrese che illumina il mondo con il suo LuceFest

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images Arte, comunità e rinascita: il borgo calabrese che illumina il mondo con il suo LuceFest

  12 settembre 2025 20:49

di FILIPPO COPPOLETTA

Un piccolo borgo della Presila catanzarese, per dieci giorni, ha respirato arte, comunità e un senso di rinascita: così si può descrivere la sesta edizione di LuceFest, il festival di rigenerazione urbana che sorge nella comunità di San Pietro Magisano, divenuto oramai un ponte tra radici profonde e orizzonte internazionale.

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Dal 29 agosto, il borgo è stato attraversato da opere nuove, realizzate da artisti provenienti da Cile, Australia, Grecia, Messico e Italia, che si sono aggiunte al patrimonio già vastissimo del W.O.W. Museum, il museo a cielo aperto che oggi supera le cento installazioni. L’impatto visivo è forte, ma è l’effetto sul tessuto sociale che sorprende: gli abitanti, i giovani, chi torna in estate, tutti hanno dato vita a un fermento che va ben oltre lo street art, toccando il senso del bello, del gruppo, dell’orgoglio territoriale.

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La musica ha fatto da colonna sonora a momenti intensi. Sul palco di piazza Vittorio Emanuele nomi noti, ma anche giovani speranze, in un cartellone che ha saputo alternare generi e atmosfere per coinvolgere tutti e ciascuno. Ma non è solo questione di numeri o spettacolo: è l’idea concreta di rigenerazione urbana, di un territorio che non vuole restare confinato nell’isolamento, ma diventare meta, diventare casa per le energie creative.

L'orgoglio di chi è riuscito in questa impresa è tutto negli occhi di Carmine Elia, l'energico e intraprendente direttore artistico di questa kermesse, che non perde occasione per sottolineare come tutto questo non sarebbe possibile senza un esercito di cuori e mani che lavorano dietro le quinte. "La qualità e la crescita del contributo che LuceFest sta dando all’arte urbana mondiale mi inorgoglisce - dice Elia - San Pietro Magisano è un piccolo paese che respira un’aria di internazionalità grazie ai rapporti che sono nati con questo festival e dai progetti Erasmus Plus. La nostra comunità ha dimostrato gioia e maturità nell’accogliere persone provenienti da tutto il mondo. La qualità e il numero delle produzioni artistiche rende la nostra galleria urbana una delle più pregevoli del Paese". L'orgoglio di Elia è l'orgoglio di un'intera comunità che gioisce nel vedere rinascere il proprio paese. Ma non solo. È anche la soddisfazione di vedere ripagati sforzi e sacrifici, quelli di un ragazze e ragazzi instancabili, animati da passione e spirito di iniziativa. Quelle ragazze e quei ragazzi che - davvero - sanno fare la differenza.

MA CHE COS'È IL LUCEFEST? È un progetto ideato nel 2020, portato avanti da giovani che volevano ridare vita al loro paese creando qualcosa di più di una semplice festa patronale (quella dedicata alla Madonna della Luce). È cresciuto rapidamente grazie a idee solide, volontariato concreto e una visione che guarda fuori. Il festival ha favorito scambi culturali con progetti Erasmus Plus, ha attirato artisti da ogni continente e ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi: due murales realizzati nel borgo sono stati votati come “i più belli del mese” a livello mondiale, un risultato che per un luogo di 350 abitanti suona quasi incredibile.

Questa sesta edizione ha confermato che LuceFest non è solo estetica: è scelta civile, è resistenza contro lo spopolamento, è orgoglio che contagia. Quando la musica ha fatto il suo corso, quando gli ultimi pennelli sono stati puliti, quel che resta non sono solo le opere sui muri, ma lo sguardo diverso che la comunità porta con sé. Non più lontana, ma visibile. Non più speranzosa, ma partecipante. 

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