Si tratta di un dipendente e di un dirigente dell'Asp di Catanzaro
09 luglio 2020 10:51di EDOARDO CORASANITI
Il Gip di Catanzaro ha accolto la richiesta del pubblico ministero Chiara Bonfadini e ha sospeso per un anno Rosario Tomarchio, 56 anni, di Soveria Mannelli, impiegato e addetto amministrativo all’archivio delle cartelle cliniche a Girifalco. Decisione completamente per Antonio Gallucci, 54 anni, di Soverato, direttore medico del presidio unico dell'Asp di Catanzaro: stessa richiesta del pm ma il Gip ha rigettato. Gallucci resta dunque in servizio.
Il primo è accusato di truffa aggravata e false attestazioni e/o certificazioni, mentre il dirigente, suo diretto superiore, per abuso d’ufficio, per aver omesso di attivarsi per sanzionare l’assenteismo del pubblico dipendente ed avviare le procedure di recupero di quanto indebitamente percepito.
Al centro della vicenda c'è Tomarchio, il quale si sarebbe fatto "coprire" da Gallucci, suo superiore e suo presunto complice secondo la Procura guidata da Nicola Gratteri (LEGGI QUI).
L'impiegato si sarebbe assentato anche per sei ore dal posto di lavoro o timbrare il cartellino all'ospedale di Soveria Mannelli, Catanzaro Lido e Lamezia Terme. Secondo le indagini condotte dalla Guarda di Finanza e che dovranno essere provate in dibattimento, l'impiegato avrebbe fatto soste anche al bar, alla mamma, giri in auto con figlio e fratello, trasferte alla Cittadella Regionale. Da quanto emerge dal teorema accusatorio, su un totale di 41 giornate lavorative effettive, l’indagato si è fraudolentemente assentato in 34 di queste, mediamente per 5 ore e 40 minuti al giorno, per un ammontare complessivo di 196 ore. Accuse che sono costate al dipendente anche il sequestro di oltre 11 mila euro.
Difeso dall'avvocato Aldo Ferraro, l'11 giugno scorso Tomarchio ha presentato gli ordini di servizio che lo avrebbero autorizzato agli spostamenti durante le ore lavorative. E c'è di più: è stato lo stesso 56enne di Soveria Mannelli che aveva sollecitato la struttura per riparare il "marcatempo" (supporti per rilevare l'orario di lavoro del personale lavoratore dipendente).
Gallucci, invece, difeso da Enzo Galeota, ha sottolineato che aveva presentato nei confronti di Tomarchio un addebito per il monte orario retribuito e non eseguito: situazione che lo stesso dipendente chiarisce (proprio con gli ordini di servizio) all'ufficio del personale nell'ottobre successivo. Il ragionamento di Gallucci è il seguente: aveva attivato ogni procedura di sua competenza. Argomentazioni che dunque sembrano aver convinto il gip, il quale ha rigettato per mancanza di gravità indiziaria la richiesta della Procura che aveva richiesto la sospensione per un anno anche del dirigente.
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