Con 15 voti a favore, compreso quello del sindaco Mario Occhiuto, e cinque contrari (Marco Ambrogio, Luca Morrone, Davide Bruno, Massimo Lo Gullo e Pasquale Sconosciuto) il Consiglio comunale, presieduto da Pierluigi Caputo, ha approvato le variazioni al bilancio 2019-2021 di assestamento generale e la salvaguardia degli equilibri di bilancio. L'assemblea di Palazzo dei Bruzi ha approvato anche il Documento Unico di Programmazione, ai sensi del TUEL 267 del 2000 e successive modificazioni ed ha preso atto della delibera della Corte dei Conti-Sezione regionale di controllo per la Calabria n.106 del 2019. Il Consiglio ha, infine, dato il via libera anche al regolamento concernente la trasformazione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie e rimozione dei vincoli e delle limitazioni di godimento su alcune aree concesse in diritto di proprietà ed ha approvato lo schema di convenzione relativo alla costituzione del diritto di superficie a favore della Parrocchia di Cristo Re su un terreno di proprietà comunale.
La discussione sulle pratiche di bilancio è stata aperta dalla relazione del dirigente del settore Giuseppe Nardi che ha specificato come la manovra, "le cui dinamiche seguono quanto richiesto nella delibera n.66 della Corte dei Conti trova nel suo complesso le coperture nel triennio 2019/2021 attraverso: fondi già previsti nel bilancio 2019 per 9 milioni di euro, incrementi di entrata e riduzioni di spesa, nonché accensione di mutui per finanziare i debiti fuori bilancio parte capitale. Si consegna al Consiglio comunale una manovra di assestamento di bilancio che di fatto rispetta quanto previsto dall'art.163 TUEL e nella quale si delineano tutti gli elementi oggetto di indicazione della Corte dei Conti. Il parere dei revisori dei conti attesta la correttezza tecnico-contabile della manovra, pur esprimendo un parere non favorevole esclusivamente in ordine agli obiettivi che l'ente si è posto e che l'organismo di revisione reputa ambiziosi".
Per il sindaco Mario Occhiuto, I dati evidenziano chiaramente come la mole debitoria del Comune è stata notevolmente ridotta in questi ultimi sette anni. Al nostro arrivo abbiamo trovato una massa enorme di debiti e una situazione di squilibrio finanziario. Optammo per la scelta del predissesto o dissesto guidato. Non si tratta del problema di dover ricercare le colpe ad ogni costo, ma solo di ristabilire la verità e fare il massimo per la città. Abbiamo ridotto il numero dei dipendenti (oggi sono circa 500) ed anche quello dei dirigenti. E' chiaro che un Comune che ha un carico di spesa fisso per il personale, se non ci sono entrate corrispondenti, va inevitabilmente incontro allo squilibrio tra entrate ed uscite. Noi, di contro, abbiamo, invece, dato servizi ai cittadini e sono anche più qualificati. Non scopriamo ora che Cosenza vive sul baratro del dissesto. Lo diceva già la delibera 97 del 2012 della Corte dei Conti. Ancora oggi siamo costretti a rimediare al deficit e alla cattiva gestione precedente e a ripianare i debiti del passato (32 milioni)".
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