“Poiché è passata infruttuosamente la settimana che doveva servire a trovare una sintesi per un documento unitario dell’Anci sull’autonomia differenziata, riteniamo inutile – osservano Fiorita, Caruso, Voce, Falcomatà e Romeo - una nostra partecipazione al Consiglio convocato dalla presidente Succurro. Che peraltro, contravvenendo a un impegno che aveva assunto a Lorica, non ha inteso consultare i sindaci promotori dell’appello ‘UnasolaItalia’. È evidente – proseguono i cinque sindaci – che l’Anci calabrese non ha nessuna intenzione di chiedere il referendum abrogativo della legge Calderoli. La proposta della presidente Succurro di istituire un osservatorio sull’autonomia differenziata è praticamente una fotocopia della proposta di Forza Italia. Un modo elegante di non prendere posizione e consentire comunque l’attuazione della riforma. Mai nella sua storia l’Anci Calabrese si era piegata così al potere regionale e nazionale”.
A stretto giro di posta la replica di Succurro: “Quello dell’autonomia differenziata – sostiene la presidente di Anci Calabria - è un tema molto delicato, ne abbiamo discusso in questo Consiglio dopo averlo rinviato di una settimana per consentire proprio che le diverse posizioni diverse potessero trovare un’unica via di uscita. Una di queste posizioni, espressa dalla maggioranza dei sindaci, riguarda la richiesta di un tavolo tecnico composto da primi cittadini ed esperti. Dall’altro lato c’è la posizione di cinque sindaci che hanno posto un aut-aut ben poco gradito – devo dire – alla maggioranza dei primi cittadini. L’Anci – conclude Succurro – non è un partito politico e non ha divisioni politiche, è il luogo della democrazia, della discussione ma soprattutto della condivisione di percorsi da portare avanti in nome dei sindaci della Calabria e senza strumentalizzazioni politiche”.
Al termine dei lavori odierni il Consiglio dell’Anci Calabria ha deliberato all’unanimità di istituire una Commissione consultiva e di studio sull’applicazione della legge in materia di autonomia differenziata: ne faranno parte l’avvocato amministrativista Oreste Morcavallo; Alfonso Rende, segretario generale della Provincia di Cosenza, Nicola Midonno, segretario generale della Provincia di Crotone, e l’avvocato Giorgio Vercillo, docente universitario di Diritto amministrativo.
Duro scontro in Calabria tra i sindaci dei cinque capoluoghi di provincia e l’Anci regionale sul tema dell’autonomia differenziata. La polemica, nata nei mesi scorsi, oggi ha vissuto probabilmente il punto più alto, in occasione del Consiglio dell’associazione convocato per esprimere una posizione unitaria dei sindaci calabresi sul Ddl Calderoli. A rilanciarla i sindaci di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, Nicola Fiorita, Franz Caruso, Vincenzo Voce, Giuseppe Falcomatà ed Enzo Romeo, tutti di centrosinistra, che da tempo lamentano un presunto appiattimento dell’Anci Calabria, guidata dalla presidente Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore (Cosenza) ma anche dirigente di Forza Italia, alle posizioni del centrodestra al governo in Italia e alla Regione Calabria.
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