di FRANCESCO IULIANO
Intorno alle 10,30, una delegazione dei sindaci, con in testa il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, sono stati ricevuti dal Prefetto Enrico Ricci.
“Un anno fa 51 sindaci della provincia di Catanzaro eravamo qui con le nostre fasce tricolori in rappresentanza di tutta la nostra comunità per dire no all'autonomia differenziata.Oggi siamo di nuovo qui e siamo molto più forti di prima perché insieme a noi c'è Anci Calabria Calabria, l'associazione che rappresenta tutti i sindaci.
C’è un segnale che, seppure con qualche difficoltà, sta maturando tra i cittadini e tra molta parte delle forze politiche, la consapevolezza che quella dell’Autonomia differenziata è una riforma assolutamente disastrosa per il sud e per l'intero Paese. Siamo molto contenti che il di Anci abbia sposato con coraggio questa posizione e credo che anche l'audizione di ieri ci fa capire che incominciano a diffondersi i dubbi sulla bontà di questa riforma”. Così il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita davanti al Prefetto Ricci.
“E’ chiaro ed evidente - ha proseguito Fiorita - che tutto il sistema finora basato sul finanziamento della spesa storica avvantaggi chi già gode di servizi di alta qualità e svantaggia chi è indietro come noi. Personalmente non mi interessa tanto che si finanzino i Lep o meno. Si chiamino come vogliono. A me interessa oggi, qua, in questa sede, ribadire un principio che un Paese dovrebbe finanziare chi sta indietro. Dovrebbe mettere a disposizione le risorse per dare a tutti i cittadini, dovunque nascano, i diritti fondamentali altrimenti non è un Paese che lo sostiene e che lo vuole far crescere. Credo che il Sud, man mano che acquisisce la consapevolezza di che cosa si cela dietro un termine così neutro come l'autonomia differenziata, si farà sentire".
L'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, alla quale aderisconó 7.134 Comuni in tutto il Paese, non ha una connotazione politica e, per sua natura, rappresenta tutti i sindaci e tutte le amministrazioni comunali.
L’Anci, dunque, non ha alcun pregiudizio nei confronti della legge sull'autonomia differenziata, che in queste settimane - dopo l'approvazione del ddl Calderoli in Consiglio dei ministri - sta affrontando il suo percorso parlamentare.
Come Anci Calabria, pertanto, non abbiamo pregiudizi, ma abbiamo invece precise convinzioni: l'autonomia differenziata non potrà esistere fintanto che non verranno garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni: i LEP, che dovranno essere finanziati non più attraverso l'iniquo criterio della spesa storica, ma, bensì, attraverso i fabbisogni standard.
Il testo della riforma approvato in prima lettura dal Senato della Repubblica è migliorato rispetto a quello entrato in Parlamento e viene sottolineato un principio cardine che condividiamo e difendiamo con forza: non potrà essere stipulata alcuna intesa con singole Regioni se prima non verranno definiti e finanziati i Lep, protagonisti dell'intesa stessa.
Per realizzare l'autonomia differenziata senza creare squilibri territoriali e senza aumentare la sperequazione tra Nord e Sud servono risorse ingenti e, soprattutto, certe.
Anci Calabria esprime preoccupazione perché il finanziamento di questa riforma, che richiederà una copertura di decine e decine di miliardi di euro, potrebbe andare a erodere alcuni capitoli della spesa pubblica già assai compulsati negli ultimi anni.
I sindaci calabresi vigileranno con estrema attenzione affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale e affinché sia impedita la possibilità di fare intese - ai sensi dell articolo 110 della Costituzione - senza il preventivo finanziamento integrale di tutti i livelli essenziali delle prestazioni.
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