«Ministro Calderoli, lei e il governo state lanciando un messaggio alle nuove generazioni, cioè che chi nasce al Sud è meno fortunato di chi nasce in altre parti d’Italia». L’ha denunciato il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, contestando in Senato il ddl del ministro Calderoli dedicato all’autonomia differenziata.
«Negli ultimi 16 anni, 900mila giovani – ha ricordato il parlamentare dem – hanno lasciato il Mezzogiorno, un quarto dei quali laureati. Che cosa vogliamo fare, voltarci dall’altra parte, oppure agire con la coscienza e la responsabilità del nostro ruolo?». «Stia attenta la Lega a scherzare con il fuoco: la smetta – ha ammonito Irto nel suo intervento – di trascinare il governo sulla strada delle diseguaglianze irrecuperabili, delle disparità territoriali che annientano i diritti, la democrazia e la civiltà. È giunto il momento della verità: non è più possibile che l’Esecutivo la nasconda. Con l’autonomia differenziata, il governo di centrodestra, allergico alla storia e all’unità nazionale, impone uno strumento per depredare il Sud, facendolo passare per inferiore, arretrato e perduto».
«Il grande presidente Sandro Pertini – ha poi rammentato il senatore del Pd – affermò che “il problema del Mezzogiorno non può essere considerato soltanto un problema di quelle regioni, ma deve essere considerato un problema nazionale, se lo si vuole risolvere”. Ecco, il governo sta facendo il contrario: scarica il Sud e lo stacca dall’Italia. Questo perché il partito del ministro Salvini non ha mai dimenticato le proprie origini. Si sappia ovunque che noi siamo contrari all’autonomia differenziata, che difendiamo l’unità nazionale e – ha concluso Irto – l’eguaglianza dei cittadini».
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