"Avviso illegittimo dell'Umg: una precaria tagliata fuori dalla stabilizzazione". La diffida dell'avvocato Pitaro contro l'Università di Catanzaro

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L'avvocato Francesco Pitaro
  08 gennaio 2020 14:07

di GABRIELE RUBINO

“Un Avviso illegale e illegittimo”. È la denuncia contenuta nella diffida di una lavoratrice dell’università Magna Graecia di Catanzaro, difesa dall’avvocato Francesco Pitaro. La dipendente ha lavorato presso l’ateneo cittadino, assunta con contratti flessibili (Co.co.co) dal 2010.

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 Sperava che l’incubo della precarietà potesse finire con l’attuazione da parte dell’Umg della legge Madia (D.Lgs n. 75 del 2017) che prevede alcune forme di stabilizzazione. Fra queste, l’avviso di assunzioni nell’ente pubblico in cui ci sono ancora sacche di precari con la famosa “riserva” (non superiore al 50%) di posti per il personale da stabilizzare.

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La lavoratrice dal 2010 fino al 31 dicembre 2017 ha maturato 43 mesi di servizio nell’università catanzarese, di per sé sufficienti a farla rientrare nella categoria degli “stabilizzabili” prevista dall’articolo 20 della legge Madia: l’aver maturato entro la fine del 2017 tre anni di contratto anche non continuativi nell’amministrazione che bandisce il concorso. I presupposti c’erano tutti. I sindacati, nel novembre 2019, si incontrano con l’Università per stilare l’elenco degli stabilizzabili (16) fra cui figurava la lavoratrice. La doccia gelata arriva però quando l’Umg pubblica ufficialmente l’avviso, il 20 dicembre 2019. Il bando è “riservato” a coloro che risultino “titolari alla data del 29/8/2015  di un contratto di lavoro flessibile”. Un requisito che taglia fuori la lavoratrice e, leggendo, la diffida redatta dall’avvocato Pitaro in contrasto con “l’art. 20 comma 2 che prevede che la titolarità del contratto flessibile debba essere successiva alla data di entrata in vigore della legge 124/2015”.

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Per il legale, alla lavoratrice precaria dell’Umg viene “illegalmente negato un diritto previsto da norme di legge e impedita la partecipazione ad una selezione alla quale ha diritto di partecipare”. Per questa ragione Pitaro diffida l’università a revocare o annullare l’avviso del 20 dicembre entro sette giorni. In caso contrario della questione se ne occuperà un giudice.

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