di PAOLO CRISTOFARO
CARAFFA (CZ) - Prosegue lo sciopero iniziato ieri, presso il centro direzionale dell'AZ S.p.a. a Caraffa di Catanzaro, organizzato da 14 lavoratori impiegati nel settore trasporti dell'azienda. I dipendenti, alcuni al servizio dell'azienda da oltre 20 anni, sono stati esternalizzati. L'intero comparto dei trasporti, stando a quanto ci è stato riferito sia dagli impiegati che dai responsabili sindacali, sarebbe stato ceduto ad un'altra azienda, con sede in Puglia. La procedura, sempre stando al racconto dei trasportatori - fiancheggiati da Armando Labonia della CGIL - sarebbe stata portata avanti unilateralmente.
"Non abbiamo firmato alcun contratto con nuove aziende. Ci sono arrivati messaggi sul cellulare con nuovi turni di servizio, ma non conosciamo i mittenti. E' probabile che si tratti dell'azienda alla quale è stato ceduto il ramo trasporti, ma non abbiamo sottoscritto alcun accordo. In teoria se questa nuova azienda avesse già i nostri recapiti, ci sarebbe stata anche una violazione della privacy" ha spiegato uno dei lavoratori in sciopero. Quello che preoccupa di più i dipendenti AZ, sarebbe proprio la collocazione presso altra azienda, una S.r.l che, stando ai dati raccolti dai dipendenti, vanterebbe un capitale sociale di 1.500 euro, a fronte del grosso capitale e della solidità dell'S.p.a. AZ.
"Temiamo che questa cessione possa essere un modo di togliersi il carico di 14 stipendi. Ma cosa troveremo nella nuova azienda? Siamo preoccupati di perdere garanzie e stabilità legate al nostro posto di lavoro" commentano alcuni. Intanto ci informano che un lavoratore, impegnato oltretutto nel sindacato, è stato licenziato ieri. Ci è stato riferito che il licenziamento è stato spiegato con la rottura di due mezzi, entrambi guidati dal suddetto impiegato. Una giustificazione che non convince né Labonia né i colleghi in sciopero che attendo ulteriori spiegazioni. "Ci aspettiamo un confronto con i responsabili dell'azienda. Se non altro, per i tantissimi anni spesi a lavoro per la ditta. Sicuramente non arretreremo di un passo".
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