di FRANCESCO PARAVATI
Sono i mister wolf del sistema produttivo italiano e il loro core business è quello di risollevare le aziende in crisi e rimetterle sul mercato nuove di zecca e con i conti a posto. E allora la pazza idea di due imprenditori lombardi d’estrazione ma non di origine è quella di applicare le loro competenze (o meglio le loro skills che fa tanto azienda) al salvataggio del secolo, quello del Paese più bello del mondo, dei santi dei poeti e dei navigatori col reddito di cittadinanza, il loro più grande cruccio, l’Italia.
Dall’idea di due 40enni, Kareem Shahir Barzegar (classe ’83) e Andrea Minazzi (classe ’74), nasce così Azienda Italia, associazione trasversale che più trasversale non si può, sia alla politica, (“né di destra né di sinistra non vogliamo diventare un partito ma portare i nostri argomenti ai partiti, le nostre idee sono comuni a tutti gli schieramenti perché sono idee di buon senso” dicono all’unisono) che alle categorie rappresentate (i nostri associati sono studenti, imprenditori, dipendenti, professionisti perché tutti loro fanno parte del sistema Italia). Oggi conta 500 associati, persone fisiche che però rappresentano aziende con oltre 6.000 dipendenti, e consta di un direttorio di soci sostenitori (circa 300) che hanno messo in comune su un network protetto le loro rubriche telefoniche e hanno fatto sistema raccogliendo idee e pareri per la ripartenza del Paese.
Un Paese in cui vogliono riportare al centro la Questione Meridionale per farla diventare non la zavorra assistenzialista che conosciamo ma addirittura il traino per il resto del paese.
La Calabria, grazie all’attivissimo coordinatore Romolo Fabiani, che, oltre a gestire alla grande la sua azienda agricola di Lamezia Terme, porta energie, figure e forze nuove alla causa del riscatto calabrese. Tanto che il prossimo tour di presentazione partirà in una sorta di viaggio dell’Italia al contrario ripercorrendo la marcia dei mille garibaldini proprio da Sicilia e Calabria per concludersi a Torino.
Travolti anche loro dall’ansia di ripartire post covi, in cui, abituati a muoversi da una parte all’altra del mondo per le loro rescue mission (operazioni di salvataggio aziendale), avranno sofferto non poco, ne è nato quindi un ambizioso piano strategico 2050 per la ripartenza del paese, che è stato presentato alla stampa in una piacevole colazione tra gricia e insalate in una nota osteria romana del centro.
Idee tante, capacità si ritiene pure, visti i successi aziendali: Kareem il Presidente di AI è una sorta di Barack Obama con padre iraniano e mamma di Taranto concepito a Venezia e da sempre vissuto a Varese, da dove si muove per incentivare l’export delle aziende italiane con esperienze nella conceria; Andrea, segretario generale, nasce come export manager del distretto delle piastrelle di Sassuolo, due settori che incarnano l’anima dell’industria Made in Italy più export oriented che esista.
Per strade parallele hanno conquistato mercati, ristrutturato catene produttive, tutelato lavoratori e dirigenti da un fallimento annunciato. Ora vogliono applicare la stessa cura al loro Paese, sicuri che si possa fare ancora molto. Alcune idee: “Reddito di cittadinanza ok, ma non versato a chi, magari frustrato dalla situazione, lo utilizza per sbarcare il lunario dal divano di casa, bensì erogato sotto forma di incentivo all’azienda che assume, allora sì che riparte l’economia con investimenti e consumi. Il Sud poi per noi è il nostro diamante grezzo, il diamante più grande del mondo che non è stato mai ben commercializzato”.
Così, la campagna di affiliazione partita in pieno lockdown sta viaggiando a numeri a due cifre, soprattutto al Sud, che forse è quello più bisognoso e pronto a reagire. Per chi fosse interessato a iscriversi (cifre modiche) e usufruire ad esempio della campagna informativa per sfruttare al meglio le misure e decifrare i geroglifici con cui sono stati scritti i decreti cura Italia, o a trovare finalmente ascolto da chi parla la propria lingua e non lo sterile politichese, tutte le informazioni sul sito www.aziendaitalia.net
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