Ballottaggio Catanzaro, Celia: "Le somme si tirano alla fine, dobbiamo ancora vincere"

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images Ballottaggio Catanzaro, Celia: "Le somme si tirano alla fine, dobbiamo ancora vincere"
Fabio Celia
  16 giugno 2022 13:57

“Le somme si tirano alla fine di ogni avventura e quella elettorale di Catanzaro non è ancora arrivata al capolinea. Anzi, semmai il contrario. Dobbiamo ancora vincere. Ed è inutile che mi soffermi a spiegare il motivo, non essendoci altra strada percorribile”. Ha esordito così, in un lungo comunicato stampa, il neorieletto consigliere comunale Fabio Celia. Che ha aggiunto: “Dobbiamo regalare ai nostri figli, genitori, sostenitori e a ogni catanzarese, questa vittoria cruciale. È un modo, per quanto mi riguarda, per riprendere da dove ci eravamo lasciati, diciamo così, nel Partito Democratico. Chiaro, non è certo stato un abbandono, il mio. Bensì rispetto di regole etiche, morali e di correttezza. Ero candidato, e in quanto tale, ho volutamente evitato di ‘farmi forza’ sfruttando la carica di coordinatore cittadino Dem, a eccezione dell’assolvimento degli impegni istituzionali, al fine di permettere a qualunque aspirante consigliere della nostra lista lo svolgimento di una campagna elettorale equa ed equilibrata. Adesso, però, è diverso. E bisogna immediatamente ripartire. Di slancio”.

 
Celia insomma non vuol perdere tempo in vista dell’ormai sempre più imminente ballottaggio, perché la contesa è arrivata all’ultimo atto.
 
È quindi il momento della verità e lui spiega: “Tutte le battaglie, vinte o perse, arrivano alla resa dei conti. Come quella attuale, ancor più delle altre. Una partita in cui primeggerà non il gruppo più numeroso ma il più valoroso. E noi, lo ribadisco, dobbiamo spuntarla! Ne va del rispetto verso noi stessi e la gente che crede in noi, ancor di più. Resta tuttavia il fatto che la sfida di domenica 26 giugno rappresenterà la fine di un percorso partito da lontano. Che andrà analizzato alla luce dell’esito finale. Finiranno così – prosegue – alibi e giustificazioni. In altri termini, le chiacchiere staranno a zero poiché i catanzaresi pretenderanno risposte oltreché, in primis, un’azione politica seria e lungimirante. Sin da subito, ci si dovrà organizzare per affrontare quei problemi della quotidianità sotto gli occhi di tutti e che si pretende siano risolti. Bisogna allora strutturarsi per governare e il Pd intende mettere a disposizione la sua esperienza e qualità per facilitare le cose, come ovvio dopo il successo delle Amministrative fra pochi giorni, che arriverà perché lo vogliamo, desiderando pure dimostrare di esser più bravi. Altrimenti, come dice una nota frase, leveremo le tende. Non essendoci alternativa, per noi, a tale modo di ragionare”.
 
Celia, in sostanza, non ha dubbi e asserisce convinto: “Il partito avvierà una serie di incontri con i segretari reggenti dei circoli per poi procedere alle nomine degli organismi mancanti. Discuterà serenamente del risultato fatto registrare, forse al di sotto delle aspettative della vigilia, ma sempre tenendo a mente che le elezioni sono così: non si sa realmente come vadano a finire fin quando non arrivano i dati delle urne. E stavolta quei numeri ci hanno raccontato di un generale abbassamento dell’affluenza ai seggi con una conseguente perdita di consenso per molti protagonisti assoluti della stessa tornata di cinque anni fa. Restano però i segnali confortanti per la nostra lista e l’intera coalizione. Che, lo ripeto, vuole percorrere alla grande l’ultimo miglio che ci separa da una grande impresa. Il Pd, del resto, oggi è una forza ben radicata che raccoglie simpatie nella società civile e oltretutto si ripresenta al suo elettorato rigenerata da una fase nuova in grado di creare entusiasmo, speranza ma soprattutto fiducia. Siamo  progressisti – conclude la riflessione – ed esserlo significa innanzitutto aver fiducia negli individui. Ritenerli una risorsa inestimabile, avendo cura e rispetto di ogni richiesta ragionevole della gente cercando di esaudirla nella consapevolezza che non è ingenuo chi si fida bensì ignobile il traditore. È il motto di quanti come noi ambiscono a essere classe dirigente nel capoluogo”.

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