"In questo periodo di emergenza legato al diffondersi del COVID-19,moltissime sono le istanze pervenuteci da parte dei lavoratori inquadrabili nell’ambito delle cosiddette dei collaborazioni sportive. Si tratta di un pezzo del mondo del lavoro che sul territorio regionale calabrese interessa circa 15.000 persone tra istruttori, atleti, amministrativo- gestionali, ecc… dei quali un buon l’80% privo di diritti e di tutele". Così in una nota congiunta di Carlo Barletta, Segretario Generale FeLSA CISL Calabria e Marco Bellocco Coordinatore Regionale vIVAce Calabria. "E’ da precisare - proseguono Barletta e Bellocco - che la figura del collaboratore sportivo svolge un ruolo fondamentale per la formazione di tutti gli atleti, in particolar modo per le persone che convivono con delle disabilità dove lo sport rappresenta un modo per sfidare i propri limiti ma anche per meglio convivere, se non alcune volte superare, il disagio legato ad una condizione di handicap".
Marco Bellocco Coordinatore Regionale vIVAce Calabria
"Un universo mondo fatto di persone e di elevata professionalità che - si legge ancora sulla nota dei due sindacalisti - ad oggi reclamano giustamente il perseguimento di una serie di obiettivi da raggiungere che sono: assicurazione INAIL, previdenza, riconoscimento della malattia, infortunio, maternità, genitorialità, un sistema di riconoscimento delle professionalità (titoli di studio, brevetti, ecc.), compensi minimi orari, diritti sindacali, bilateralità di settore e tanto molto altro in più al fine di rendere finalmente “visibili” in termini di diritti questa vasta platea di lavoratori. Positivo in questo senso è stato il lavoro svolto nel corso della recente riunione svoltasi a Roma al Ministero dello Sport unitamente alle altre sigle sindacali confederali di settore. Quella sede infatti, ha rappresentato una tappa fondamentale per avviare un percorso di interlocuzione e di condivisione a livello nazionale di possibili interventi in favore di centinaia di migliaia di collaboratori sportivi a livello nazionale che naturalmente non possono limitarsi al solo riconoscimento del bonus di 600 euro previsto nel “decreto rilancio”".
"In Calabria, FeLSA CISL e vIVAce CISL, che in fase di lockdown anche attraverso le pagine social (https://www.facebook.com/vivacecalabria/ - https://twitter.com/CalabriaVivace) hanno assistito i collaboratori sportivi per usufruire dei benefici previsti dal primo decreto cd. “Cura Italia”, continuano anche oggi a supportare gli stessi nella presentazione delle domande per il riconoscimento del bonus previsto dal “Decreto Rilancio”, non dimenticando però che anche dal territorio, attraverso la proficua interlocuzione con tutti gli stakeholders non solo di settore ma anche delle istituzioni locali , possano nascere interventi utili per questa categoria di lavoratori che svolgono indispensabile per il benessere di ciascuno di noi. È veramente il caso di dire che - concludono Barletta e Bellocco - solo il “gioco di squadra” potrà dimostrarsi determinante per risolvere i problemi di un pezzo del mondo del lavoro che, in termini di diritti, è rimasto in panchina.
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