Rolex, bottiglie di champagne da aprire con la “sciabolata”. E panettoni artigianali al bergamotto. E ancora cravatte personalizzate con le iniziali.
L’imprenditore Antonio Gallo, "Il principino", il “ jolly” capace di rapportarsi con i vertici di ogni gruppo mafioso coinvolto nell’inchiesta “Basso profilo” non si risparmiava in fatto di regali in occasione delle festività natalizie nei confronti di diversi esponenti della criminalità organizzata. Che tuttavia non consegnava di persona.
L’imprenditore dell’anti-infortunistica nel 2015 ha acquistato 18 Rolex per un totale di 88.470 euro. Di questi, secondo quanto ricostruito dalla Dda, 6 erano per lo stesso Gallo, di cui 4 da regalare; 3 erano per Andrea Leone; 3 per alcuni soggetti di Verona; e 6 per Pasquale Spadafora.
“Che i destinatari di questi doni fossero soggetti mafiosi lo si evince - spiegano gli inquirenti - dalle modalità di pagamento adoperate allo scopo evidentemente di impedire che tali acquisti fossero riconducibili ai reali autori. Venivano, infatti, utilizzati conti correnti delle società cartiere, le stesse che costituiranno il principale strumento dell’attività delinquenziale”.
In una conversazione del 5 dicembre 2017, Gallo raccontava a Giglio Glenda dell’importante acquisto di Rolex preso una nota gioielleria catanzarese subito dopo aver rivelato alla donna che nel suo zainetto portava una ingente somma di denaro in contanti per cui temeva di incappare in un controllo di polizia.
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