"Non chiamatemi Eminenza come qualcuno già ha fatto, sono e resterò sempre don Mimmo". E' uno dei primi commenti di mons. Domenico Battaglia, scelto dal Papa tra i nuovi cardinali. "La nomina con cui Papa Francesco mi ha inserito quest'oggi nel Collegio Cardinalizio mi ha colto di sorpresa - dice mons. Battaglia ai media vaticani - , generando in me una duplice reazione. Da un lato sento il peso di questa responsabilità con cui il Papa mi invita ad allargare il cuore, per aiutarlo nel suo ministero e ospitarvi la sua premura per la Chiesa universale e per il mondo intero. Dall'altro avverto una sincera gratitudine verso Papa Francesco non tanto per l'attenzione che rivolge alla mia persona ma perché nel chiamarmi a questo servizio ha guardato ad un figlio del Sud, vescovo di una Chiesa del Sud, di questo Sud che è al contempo terra di fatica e di speranza". "Per questo - aggiunge Battaglia - sento come mio dovere anche in questo nuovo incarico portare con me le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono nel nostro Meridione e in tutti i sud del mondo, sud esistenziali e non solo geografici". A sé stesso e a tutti ricorda che "diventare cardinale non è un privilegio ma una responsabilità, responsabilità che possiamo condividere nella misura in cui cammineremo insieme, sentendoci servi gli uni degli altri".
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