La battaglia delle Regionali anche deve conoscere i suoi protagonisti. Uno sarà sicuramente il governatore uscente Mario Oliverio, un altro, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, forse. Sul bilancio regionale nasce un battibecco a distanza.
“Facendo un po’ di confusione e giocando, forse volutamente, sugli equivoci il presidente Oliverio, in un suo intervento pubblico ripreso dalla stampa, ha chiamato in causa direttamente il Comune di Catanzaro riguardo ai crediti vantati dalla Regione per la gestione del servizio idrico. Probabilmente ha sentito il bisogno di replicare, in maniera grossolana, a quanto nei giorni scorsi da me dichiarato in merito all’autorizzazione all’esercizio del Bilancio provvisorio della Regione, frutto di una scelta politica ben precisa del Governatore e che riflette una situazione economico-finanziaria dell’ente a rischio default. Mi preme, dunque, precisare che il mio commento era strettamente connesso a quanto dichiarato dalla Corte dei conti in relazioni ufficiali e riguarda, in modo particolare, uno squilibrio strutturale del bilancio tutto dipeso dalla gestione economica-finanziaria targata Oliverio", ha dichiarato Sergio Abramo.
"Senza addentrarsi troppi nei tecnicismi - prosegue il sindaco del capoluogo-, si può affermare che le criticità del bilancio regionale riguardano la gestione di competenza, laddove nel cosiddetto fondo debiti di dubbia esigibilità è stata accantonata una somma in difetto che, di fatto, rischia di creare un grave buco di bilancio. La Corte si dilunga sulle motivazioni soffermandosi sulla circostanza che la gran parte dei Comuni debitori sono in dissesto e potranno pagare solo in quote percentuali spalmate negli anni".
"Dispiace che Oliverio, nel citare Catanzaro nella sua tesi difensiva, non abbia anche evidenziato che il Comune Capoluogo nel 2017 ha firmato con la Regione un piano di rientro dal debito di 19 milioni per la fornitura idrica, accumulato in quei 23 anni, che stiamo onorando. A differenza di altri comuni, questa somma, il cui pagamento è rateizzato in venti annualità, è stata adeguatamente impegnata ed accantonata. Abbiamo versato le prime due rate per circa 2 milioni, ci apprestiamo a pagare la terza del 2019 per un altro milione e gradualmente proseguiremo con le successive. La condotta di Catanzaro non meriterebbe, dunque, di essere considerata alla stessa stregua di altri comuni Capoluogo che non hanno dimostrato il medesimo senso di responsabilità così come emerge chiaramente dalla relazione della Corte dei conti. D’altra parte non si può nemmeno nascondere il fatto che, chiunque guiderà la Regione, sarà costretto ad affrontare un grave buco finanziario dipeso anche da precise scelte politico-amministrative che nell’ultimo quinquennio non hanno contribuito ad invertire la rotta”, conclude Abramo.
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