Bilancio 2025–2027 a Chiaravalle, Foti, Rauti e Maida: “Documentazione mai ricevuta”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Bilancio 2025–2027 a Chiaravalle, Foti, Rauti e Maida: “Documentazione mai ricevuta”
Foti, Rauti e Maida

I consiglieri comunali Foti, Rauti e Maida scrivono al sindaco e al prefetto: «Vogliamo comprendere e verificare tutti i singoli capitoli di entrata e di spesa»

  26 agosto 2025 13:31

La minoranza consiliare di Chiaravalle Centrale chiede conto delle ultime variazioni al bilancio comunale 2025–2027, approvate il 29 luglio scorso.

«La documentazione relativa alla variazione di bilancio, necessaria per comprendere e verificare in quali specifici capitoli di spesa confluiranno le nuove entrate, non è mai stata trasmessa né messa a disposizione dei consiglieri comunali, né prima né durante la seduta consiliare», dichiarano in una nota i consiglieri Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida.

Banner

Nel mirino finisce in particolare l’accertamento IMU da 522 mila euro. «Nel corso della seduta – ricordano i consiglieri – il Responsabile del Settore Finanziario ha comunicato che la somma complessiva sarà così distribuita: 264 mila euro per l’annualità 2025, 241.500 euro per il 2026 e 16.500 euro per il 2027. Ma a oggi non abbiamo alcun riscontro ufficiale su come verranno impiegate queste risorse».

Banner

Da qui la richiesta formale, indirizzata al sindaco e per conoscenza al prefetto di Catanzaro, oltre che a giunta e segretario comunale. «L’esame puntuale del bilancio comunale, distinto per singoli capitoli di entrata e di spesa – sottolineano Foti, Rauti e Maida – costituisce presupposto imprescindibile per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e controllo attribuite ai consiglieri comunali».

Banner

E la conclusione è netta: «Chiediamo la trasmissione, in formato digitale, del bilancio comunale 2025–2027 dettagliato e analitico, comprensivo delle variazioni approvate e del successivo assestamento. Solo così potremo svolgere con responsabilità e trasparenza il nostro mandato».

La mancata trasparenza nella trasmissione dei documenti di bilancio comporta implicazioni rilevanti sotto il profilo istituzionale e contabile. In primo luogo, priva i consiglieri comunali della possibilità di esercitare pienamente le loro funzioni di controllo e indirizzo politico-amministrativo, previste dal Testo Unico degli Enti Locali (D.Lgs. 267/2000). In secondo luogo, ostacola la tracciabilità dell’impiego delle risorse pubbliche, rendendo difficile verificare la corrispondenza tra variazioni approvate e reale destinazione dei fondi. Tale deficit di chiarezza può generare rischi di contenzioso, segnalazioni agli organi di vigilanza e perdita di credibilità dell’ente, oltre a compromettere la corretta programmazione finanziaria e la capacità di rendicontare in maniera trasparente ai cittadini. In termini pratici, la non disponibilità del bilancio capitolo per capitolo impedisce di capire se le entrate straordinarie siano state destinate a spese correnti, investimenti o copertura di disavanzi, con potenziali effetti distorsivi sull’equilibrio di bilancio e sulla tenuta complessiva della finanza comunale.

Una mancata chiarezza che, secondo la minoranza, non sarebbe solo frutto di leggerezza amministrativa. «Il sospetto – sussurrano i consiglieri – è che ci sia una precisa volontà di non fornire i dettagli per mantenere un margine di ambiguità su come e dove realmente finiranno i soldi». 

--

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner