Bimbi maltrattati a Paola: anche la Corte d'Appello li affida al padre e alla nonna paterna

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Foto di archivio
  15 aprile 2025 13:03

di STEFANIA PAPALEO

Forse una nuova vita è possibile. Migliore di quella fatta di violenze fisiche e psicologiche che potrebbero essersi lasciati definitivamente alle spalle. I due fratellini di 2 e 4 anni di Paola, comune in provincia di Cosenza, finiti al centro di un caso di presunti maltrattamenti costati un divieto di allontanamento alla madre e alla nonna materna e l'arresto al compagno della prima, potranno restare nell'abitazione della nonna paterna sotto la responsabilità genitoriale del padre. A deciderlo sono stati i giudici della Corte d'Appello sezione minorenni di Catanzaro, che hanno confermato il decreto che era stato emesso in via provvisoria, lo scorso 20 febbraio, dal Tribunale dei minorenni e contro il quale si era opposto il pubblico ministero minorile, il cui reclamo oggi è stato rigettato.
LEGGI QUI IL PROVVEDIMENTO DI ALLONTANAMENTO PER MADRE E NONNA

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Tra le motivazioni della decisione, quella secondo cui i provvedimenti, emessi in punto di responsabilità  genitoriale e tutela del minore a fronte di comportamenti pregiudizievoli dei genitori, sono revocabili in ogni momento, per cui, alla luce della relazione dei Servizi sociali (ai quali erano stati affidati i due bambini) nella quale è stato evidenziato come la nonna paterna resti una figura forte di riferimento per i minori e come il padre abbia iniziato a riconquistarsi la pienezza del suo ruolo, il provvedimento del Tribunale dei minori è stato giudicato adeguato e condivisibile. 

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Dunque, si chiude così un capitolo giudiziario importante, che ha visto la difesa processuale dei minori svolta dall'avvocato Rossana Greco, già loro tutore fin dall'inizio di questa triste storia emersa con il ricovero del bimbo di 4 anni, lo scorso 25 gennaio, all'ospedale Annunziata di Cosenza, con morsi e bruciature su tutto il corpo. Da lì l'avvio delle indagini da parte dei carabinieri che, il successivo 31 gennaio, hanno fatto irruzione nel cuore della notte nell’abitazione della famiglia del piccolo, trovando il fratellino di due anni  letteralmente massacrato di botte. Bruciature di sigaretta, morsi alle orecchie, lividi e soprattutto una frattura scomposta del braccio: in queste condizioni il piccolo è stato trasferito dai sanitari del 118 in chirurgia pediatrica, insieme al fratello maggiore.

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Seguì il provvedimento di allontanamento di madre e nonna, la sospensione della responsabilità genitoriale a carico del padre naturale e l'affidamento dei minori al Servizio sociale del Comune di Paola, con immediato arresto del compagno 34enne della madre, accusato di lesioni e maltrattamenti (LEGGI QUI). Quindi, il ricorso al Tribunale dei Minori che revocò la "punizione" inferta al padre naturale, in quanto "emerge chiaramente non solo l'assoluta estraneità ai gravi fatti in esame del padre e dei congiunti dal lato paterno (tant'è che gli stessi non risultano indagati nell'ambito del medesimo procedimento), quanto piuttosto che, nel brevissimo arco di tempo in cui i minori si trovavano in compagnia del padre e della nonna paterna (stante i cattivi rapporti con la madre del minore e la resistenza di questa ultima a consentire le relative frequentazioni), ovvero nella giornata di Natale del 25 dicembre scorso, sia il padre che, in particolare, la nonna paterna, preoccupati per le condizioni di turbamento dei minori e per la tumefazione che uno dei piccoli aveva sulla mano, si premurano di contattare il medico di famiglia per assicurare adeguate cure al minore, nonché chiedono specificatamente alla madre contezza sulla causa delle constatate lesioni; addirittura la nonna, non paga delle spiegazioni ricevute, effettua un video nel quale riprende lo stato dei minori, all'evidente scopo di precostituirsi una prova che effettivamente esibisce alle Forze dell'Ordine nell'ambito delle avviate indagini".

Questa la motivazione che ha superato ora lo scoglio della Corte d'Appello, con la conferma del primo decreto a favore dei bambini, già tornati a casa dopo le dimissioni dall'ospedale e il ricovero nella Casa protetta appena lasciata (LEGGI QUI).

 

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