Blitz nel Crotonese, l'avvocato Ioppoli indagato per un presunto abuso agli esami per avvocati

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images Blitz nel Crotonese, l'avvocato Ioppoli indagato per un presunto abuso agli esami per avvocati

  03 ottobre 2023 11:08

C'è anche l'avvocato del foro di Catanzaro, Vincenzo Ioppoli, coinvolto nel  blitz scattato stamattina nel Comune di Isola Capo Rizzutocon l’impiego di un centinaio di poliziotti appartenenti alle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotoneal Servizio Centrale Operativo Sezione Investigativa di Catanzaro ed ai Reparti Prevenzione Crimine.  

 L’avvocato Vincenzo Ioppoli ha ricevuto questa mattina un’informazione di garanzia.  

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"La Procura della Repubblica di Catanzaro ipotizza soltanto reati comuni, e cioè un abuso d’ufficio e un falso perché l’avvocato Ioppoli avrebbe ricevuto una segnalazione - da parte di un avvocato - quando era commissario agli esami per l’abilitazione alla professione forense. Dunque, la Procura non formula alcuna accusa per reati di mafia né contesta aggravanti di mafia. Nè poteva essere diversamente considerati l’altissimo profilo e la storia dell’avvocato Ioppoli - scrive l'avvocato  Francesco Verri - Purtroppo, però, le ambigue notizie apparse subito su alcuni giornali on line - nonostante la segretezza che dovrebbe contraddistinguere la notifica di un avviso di garanzia - lasciano del tutto erroneamente supporre il contrario attraverso l’accostamento di fatti ordinari con un’operazione contro la ‘ndrangheta che non ha nulla a che vedere con l’esame d’avvocato contestato". 

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"L’avvocato Ioppoli esprime tutto il suo sdegno per l’accaduto e noi difensori proviamo lo stesso sentimento e lo esprimiamo con altrettanta forza.  Nel merito, l’avvocato Ioppoli si difenderà chiarendo la sua posizione con i Magistrati che si occupano del procedimento".

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LE INDAGINI

Sottoposti a fermo di indiziato di delitto 11 persone, in ordine alle quali sono stati raccolti elementi integranti il delitto di associazione di tipo mafioso nonché reati satellite di scambio elettorale politico mafioso, usura, estorsione, porto e detenzione illegale di armi e stupefacenti.

Il provvedimento restrittivo è stato adottato al termine di un’articolata indagine svolta congiuntamente dai poliziotti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Crotone, avviata nel marzo del 2020 sulla base degli esiti investigativi emersi anche in altro procedimento penale, diretta ad individuare l’ultrattività ed operatività della ‘ndrangheta del locale di Isola Capo Rizzuto.

Le acquisizioni probatorie, frutto di complesse attività tecniche, arricchite dai contributi offerti dai collaboratori di giustizia, consolidavano l’ipotesi dell’esistenza di una struttura associativa il cui elemento di vertice era ritenuto il soggetto al quale rivolgersi per la risoluzione di varie problematiche, come quella di proteggere un imprenditore isolitano dalle richieste estorsive rivoltegli da esponenti criminali egemoni in altri territori; si sono raccolti indizi volti a stabilire che al predetto esponente apicale era demandata la gestione della cd. bacinella contenente le somme provenienti dalle attività illecite della cosca ARENA, con le quali egli stesso provvedeva al sostentamento dei carcerati e delle loro famiglie.

La prosecuzione delle indagini ha evidenziato l’ingerenza di varie famiglie presenti nel dimostrandosi, a livello indiziario, la perpetrazione di una serie di reati fine realizzati in nome e per conto delle consorteria di appartenenza, come traffico di armi, usura ed estorsioni.

A conferma dell’attivismo degli indagati nel settore del traffico e della distribuzione di sostanze stupefacenti e dell’ampia disponibilità di armi da parte dell’organizzazione, sono stati effettuati numerosi sequestri, tra cui 2 chili circa di marijuana, una piantagione di 707 piante di marijuana, una pistola BERETTA calibro 9X21 con matricola abrasa, un fucile marca Falco sovrapposto cal. 8 e 92 ordigni esplosivi artigianali. Le attività tecniche consentivano di documentare finanche il loro effettivo utilizzo, durante una prova a fuoco compiuta dagli indagati in una zona isolata del territorio di Isola Capo Rizzuto.

Nel corso delle investigazioni è emersa, inoltre, l’ingerenza nelle cosche nel meccanismo di procacciamento di voti nel territorio di Isola Capo Rizzuto (KR) in favore di un candidato consigliere alle elezioni tenutesi il 3-4 ottobre 2021, per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e gli elementi a sostegno del decreto di fermo dovranno poi tenere conto degli elementi assunti nel contradditorio delle parti.

 LEGGI QUI I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE 

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