Bomba di Limbadi, operazione "Demetra 2": chiesto il processo per 6 (I NOMI)

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L'automobile dopo l'esplosione della bomba a Limbadi
  14 settembre 2021 10:15

Il prossimo 6 ottobre nel Tribunale di Catanzaro andrà in scena l'udienza preliminare dell'operazione "Demetra 2", l'indagine che mette in luce la dinamica e le ragioni dell'omicidio di Matteo Vinci, avvenuto il 9 aprile 2018 a Limbadi con una radio-bomba collocata sotto la Ford Fiesta di proprietà di Francesco Vinci, il padre. 

Secondo il nuovo fascicolo della Dda di Catanzaro, sarebbero stati i cognati Antonio Criniti, 30 anni, e Filippo De Marco, 41 anni, di Soriano Calabro a collocare la bomba o comunque concordando e disponendo che altri lo facessero. Nei mesi successivi all'operazione, il Tribunale del Riesame ha annullato i capi di imputazione di estorsione ed omicidio ai due pur mantenendo la misura cautelare detentiva. 

Dalla richiesta di rinvio a giudizio sembrerebbe che i mandanti dell'omicidio sarebbero stati Rosaria Mancuso, 65 anni, e il genero Vito Barbara, 30 anni, per i quali si procede davanti la Corte d'Assise di Catanzaro.

Dalla ricostruzione emergerebbe che Criniti e De Marco avrebbero approfittato di un momento in cui Francesco Vinci si trovava in una zona isolata in compagnia solo del figlio Matteo Vinci per portare a termine l’omicidio. 

La storia della morte di Vinci si collega anche ad un giro di traffico di sostanze stupefacenti. La Procura infatti contesta l’associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, in cui i partecipi sarebbero  Pantaleone Mancuso, Alessandro Mancuso e Domenico Bertucci, con Vito Barbara che, con l’intermedizione di Pantaleone Mancuso, avrebbe comprato per conto di soggetti ancora da identificare circa 10 chili di stupefacente.  In questa vicenda, Antonio Criniti e Filippo De Marco, per pagare un debito di settemila euro contratto con i soggetti di Limbadi avrebbero accettato di fabbricare la radio-bomba costata la vita a Matteo Vinci ed il grave ferimento del padre Francesco

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Il 6 ottobre i legali degli imputati proveranno a contestare le accuse formulate e arrivate al Gup. Compongono il collegio di difesa gli avvocati Vincenzo Cicino, Fabrizio Costarella, Giovanni Sisto, Domenico Russo, Luca Cianferoni, Pamela Tassone, Giuseppe Orecchio, Francesco Schimio, Salvatore Campisi. (ed.cor).

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