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«Siamo davanti a una scelta incomprensibile e profondamente ingiusta. Il Governo ha deciso di tagliare centinaia di milioni di euro già approvati dal Parlamento e destinati ai Comuni per la sicurezza delle scuole, delle strade, degli edifici pubblici e del territorio. Parliamo di risorse fondamentali, che non servivano a opere faraoniche, ma a garantire servizi essenziali: mettere in sicurezza gli edifici dove studiano i nostri figli, intervenire sulle strade dissestate, abbattere le barriere architettoniche, prevenire frane e alluvioni. E invece, ancora una volta, si sceglie di colpire i territori più fragili, soprattutto nel Mezzogiorno.»
Nel dettaglio, spiega Gianmichele Bosco, «viene praticamente azzerato un contributo da 140 milioni di euro, ridotto a soli 500mila euro. Una cifra simbolica che offende i Comuni, in particolare quelli delle Aree interne, che già convivono con carenze strutturali e isolamento.»
Non va meglio sul fronte della progettazione e degli interventi contro il dissesto idrogeologico e per la sicurezza delle scuole ed edifici pubblici:
«Qui vengono tagliati 100 milioni su 200, e anche in questo caso il 40% era destinato ai Comuni del Mezzogiorno. In un Paese dove basta un temporale per allagare interi quartieri, il Governo taglia proprio le risorse necessarie a prevenire tragedie.»
Ancora più grave è il taglio totale dei 400 milioni inizialmente destinati allo sviluppo infrastrutturale sostenibile: «Parliamo di interventi su edilizia pubblica, manutenzione stradale, rischio sismico, dissesto idrogeologico, beni culturali e ambientali. Anche qui il 40% delle risorse era riservato ai Comuni del Sud. Eliminare tutto significa spegnere ogni possibilità di crescita, sicurezza e valorizzazione dei territori più in difficoltà.»
Persino i 30 milioni per la messa in sicurezza degli edifici e delle strutture pubbliche sono stati quasi completamente cancellati, lasciando appena poche decine di migliaia di euro. «Una decisione totalmente irresponsabile, che mostra quanto il Governo sia lontano dalla realtà e dai bisogni delle persone.»
Bosco aggiunge: «Il Governo continua a parlare di sicurezza, ma poi taglia gli unici fondi che servono davvero a garantirla. La vera sicurezza si costruisce con la prevenzione: mettendo in sicurezza scuole e strade prima che crollino, intervenendo sul territorio prima che frane e alluvioni mettano a rischio vite umane. Tutto il resto sono solo spot, slogan che sanno di presa in giro nei confronti dei cittadini.»
«La sicurezza non si fa davanti alle telecamere dopo le tragedie, ma si costruisce ogni giorno con interventi seri, programmazione e risorse adeguate. Questi tagli, invece, dimostrano che il Governo non solo non ha una visione, ma non ha alcun rispetto per le comunità che già vivono condizioni di fragilità.»
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