Bosco: "Stipendi in ritardo per i dipendenti della società che gestisce l'impianto di Alli. Perché la Regione resta in silenzio?"

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images Bosco: "Stipendi in ritardo per i dipendenti della società che gestisce l'impianto di Alli. Perché la Regione resta in silenzio?"
Gianmichele Bosco
  07 novembre 2019 13:19

“La società che gestisce l’impianto di Alli, Ecologia Oggi, non è, nei fatti, più in grado di garantire gli stipendi ai propri dipendenti (incertezza continui ritardi nel pagamento degli stipendi ). A fronte di tutto ciò la Regione mantiene un assordante silenzio nonostante la situazione sia divenuta insostenibile. Ricordiamo che Ecologia oggi è ormai da tanto (troppo) tempo il gestore “temporaneo” dell’infrastruttura, nelle more del perfezionamento della procedura del passaggio al nuovo che si occuperà anche di realizzare il nuovo eco-distretto. Nelle scorse settimane si è visto quanto gli equilibri del sistema regionale dei rifiuti sia precario. Basterebbe anche qualche ora di fermo nella ricezione dei rifiuti per sprigionare contraccolpi sulla raccolta quantomeno su base provinciale, se non oltre". Il consigliere comunale Gianmichele Bosco torna alla carica sui ritardi nei pagamenti degli stipendi dei lavoratori di Ecologia oggi. 

"A questo punto - prosegue Bosco- gli interrogativi sono molteplici: perché si continua a lasciare la gestione dell’impianto ad una società che ha il destino segnato, nel senso che sarà sostituita da un’altra? Perché nessun provvedimento viene preso nei confronti di una società privata (immessa in un servizio pubblico) che non riesce a garantire i diritti basilari dei lavoratori? Capiamo il potenziale venir meno dell’interesse della società in uscita ma questo non giustifica tali gravi inadempienze. Attendiamo delle risposte da parte degli organi preposti che finora non sono mai arrivate. Esigiamo rispetto nei confronti di lavoratori che, pur se traditi, garantiscono comunque un servizio fondamentale come lo smaltimento dei rifiuti per i cittadini di molte province calabresi. Quello che si dà per scontato deve purtroppo essere rivendicato con la forza. Faranno bene pertanto i lavoratori se decideranno di scioperare per dar voce ai propri diritti. Si parla tanto di legalità dimenticando troppo spesso che la violazione dei diritti proviene dai piani alti dove il potere viene gestito. Ciò che si chiede, ora, è, oltre al rispetto ed al ripristino della tanto decantata legalità, la salvaguardia della giustizia sociale che ormai sembra essere passata in secondo piano”.

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