Teresa Merante, la cantante di musica popolare originaria di Simeri Crichi, nel Catanzarese, ma residente a Reggio Calabria, ha replicato alle accuse mossele relativamente ai testi delle canzoni che ha reinterpretato, con temi che esaltano la 'Ndrangheta e la malavita. Tra questi, in particolare, il brano "U latitanti" e "Il capo dei capi".
"Non sono l'artista della malavita", ha spiegato la Merante in un video sul suo account Facebook. La cantante sostiene di essersi ispirata esclusivamente a canzoni popolari che si rifanno alla tradizione calabrese, nella quale, sottolinea la Merante, sono presenti anche questi tipi di riferimenti. La Merante ha continuato spiegando che alcune delle canzoni sono già state cantate fin dagli anni '60 e '70.
Per la cantante l'unico intento era quello di favorire l'allegria e la circolazione di brani legati alla tradizione calabrese. Ance sul brano "Il capo dei capi", ha detto di essersi ispirata alla fiction, senza allusioni a fatti concreti. Seppure, non lo si può negare, la fiction alla quale fa riferimento la Merante, si ispirava proprio a fatti più che concreti.
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