Bruni: "La politica non può continuare a ignorare la ricerca e i servizi. Così si compromette il futuro della Calabria"

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  27 settembre 2025 15:48

«La politica e le istituzioni hanno una responsabilità enorme: non possono continuare a ignorare la ricerca scientifica e i servizi di cura per le demenze. Così si compromette non solo la qualità dell’assistenza, ma il futuro stesso della nostra terra». Con queste parole la consigliera regionale, ricercatrice e neurologa, Amalia Bruni è intervenuta alla Casa delle Culture di Catanzaro al convegno “Primi passi con la demenza: viverla senza vergogna, conoscerla senza paura”, promosso dalla Fondazione Roma e dalla Fondazione RaGi.

Bruni ha evidenziato come il tema delle demenze sia «ideologicamente e socialmente talmente rilevante da rappresentare una sfida che ci impegnerà in maniera crescente negli anni futuri». Citando i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, ha ricordato che «già due anni fa in Calabria erano 33mila le persone con diagnosi conclamata di demenza e 25mila con deficit cognitivi lievi. È evidente che oggi i numeri sono aumentati, mentre purtroppo i servizi si sono ridotti. Il pensionamento di molti professionisti e la mancata sostituzione del personale stanno impoverendo drammaticamente la qualità dell’assistenza».

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La consigliera Bruni ha rimarcato la necessità di rilanciare la formazione: «Per anni la Calabria ha rappresentato un punto di riferimento nello studio delle demenze e delle malattie neurodegenerative. Oggi, invece, ci troviamo con una formazione carente, affidata a pochi professionisti che continuano a portare avanti il lavoro con sacrificio. È fondamentale riprendere un percorso strutturato e continuo per formare medici, psicologi e operatori».

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Ampio spazio è stato dedicato anche al ruolo della ricerca: «Il Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme, che ha dato contributi fondamentali a livello internazionale, è sparito dai radar. È un esempio lampante di quanto la politica e le istituzioni abbiano trascurato un settore che avrebbe dovuto essere al centro di investimenti e strategie. Abbiamo davanti la prospettiva dei farmaci biologici, che possono rappresentare una svolta, ma senza centri preparati e personale formato non saremo in grado di gestirne l’applicazione».

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Bruni ha sottolineato inoltre l’urgenza della prevenzione: «Abbiamo dati scientifici che dimostrano come alcuni interventi sullo stile di vita e la sorveglianza sanitaria possano ridurre in maniera significativa l’incidenza delle demenze. Ma queste azioni devono essere messe in campo dalle aziende sanitarie, dai Comuni, dalle istituzioni. Se il Ministero della Salute non investe seriamente in prevenzione, ogni possibilità di contenere l’impatto della malattia viene meno».

«Nonostante lo scenario difficile, lo sforzo di tanti non è stato vano – ha concluso Amalia Bruni - . Ora serve rimboccarsi le maniche tutti insieme, con umiltà, integrando le competenze e lavorando in rete. È in gioco la salute di migliaia di cittadini calabresi, ma anche la dignità e il futuro delle famiglie. È per loro e con loro che dobbiamo costruire percorsi di cura, prevenzione e ricerca. Solo così la Calabria potrà affrontare davvero la sfida delle demenze».

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