Brutto "salvato" dall'Aula. Il centrodestra cresce numericamente, ma si prepara ad una lunga faida interna

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Tommaso Brutto in Aula
  12 febbraio 2020 18:29

di GABRIELE RUBINO

La consiliatura andrà avanti. La prossima seduta del Consiglio comunale dopo quella odierna (LEGGI QUI) sarà sicuramente molto più politica. Un primo test per il centrodestra, superato, c'è stato con il voto segreto che ha salvato Tommaso Brutto. La procedura di decadenza è stata respinta con 23 voti (2 contrari e 2 schede bianche). Ma questo non significa che non verranno a galla i nuovi equilibri della "vecchia" maggioranza. Più si è grandi e più i mal di pancia interni aumentano.

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Paradossalmente il ritorno alla normalità avverrà proprio con le "bizze" del centrodestra: una costante dal 2017. L'intervento di Roberta Gallo, nuova capogruppo in pectore di Forza Italia, ha lasciato intendere che molto presto arriverà il momento di parlare delle transumanze fra gruppi e di "un governo innaturale" sventato. Una resa dei conti sull'accordo di sopravvivenza trovato nei giorni scorsi. L'ultimo riferimento era alle trattative per una maggioranza alternativa quando Forza Italia aveva preannunciato delle dimissioni in blocco poi mai avvenute, con gli altri blocchi del centrodestra pronti ad un rimescolamento. L'ipotesi non si è concretizzata perché le forze politiche hanno trovato un accordo che poi hai prodotto il ritocco minimale alla Giunta (Gabriella Celestino vicesindaco con Modestina Migliaccio dimessa, Ivan Cardamone con le deleghe di Cultura e Patrimonio e Danilo Russo con Affari generali e contratti in meno). L'altra variabile sarà Giovanni Merante (con lui Antonio Triffiletti) che di quel governo alternativo, senza Forza Italia, potevano diventare attori protagonisti. Non è detto che la marcia indietro non sarà fatta pesare più avanti. Le mine sono già piazzate nella nuova strada dell'amministrazione cittadina.

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Per accordo comune, soltanto nella prossima seduta del Consiglio saranno formalizzati dei passaggi che già oggi si sono consumati. Nell'area di Forza Italia figurano: Roberta Gallo, Giulia Procopi, Tommaso Brutto, Rosario Lostumbo, Antonio Angotti (che ha lasciato Catanzaro da Vivere) Manuela Costanzo, Andrea Amendola, Francesco Gironda e quasi sicuramente Lorenzo Costa (LEGGI QUI). Nell'area del sindaco i due Mancuso, Fabio Talarico, Giuseppe Pisano (che lascerà Officine del Sud), Demetrio Battaglia, Enrico Consolante. In avvicinamento Luigi Levato (ex capogruppo di FI) e Carlotta Celi (altra fuoriuscita forzista). Catanzaro da Vivere ha Ezio Praticò, Antonio Ursino e Antonio Mirarchi. Nel misto "area centrodestra": Giovanni Merante, Antonio Triffiletti, Raffaella Sestito ed Eugenio Riccio (sempre difficile da decifrare). Giuliano Renda non si è espresso ma dopo l'esperienza in Fare per Catanzaro a sostegno della candidatura a sindaco di Ciconte (oggi non si è visto in Aula) si è riavvicinato al centrodestra. La minoranza sarà: Sergio Costanzo, Cristina Rotundo, Maurizio Mottola di Amato, Vincenzo De Sarro e Nunzio Belcaro. 

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