Buona sanità: "Umanità e amore, la mia esperienza all'ospedale di Crotone che ci fa ben sperare"

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L'ospedale San Giovanni di Crotone
  26 giugno 2024 11:40

E' una storia di buona sanità quella che ho vissuto in prima persona. Arriva dall'ospedale di Crotone e non ha nulla da invidiare alle professionalità dei grandi ospedali del Nord. 

In sei ore con grande umanità e amore è stata fatta una diagnosi - un brutto male- e di conseguenza effettuata un intervento chirurgico salva vita. Un miracolo di grande competenza nel reparto di Chirurgia ma soprattutto di amore che ha ridato serenità al paziente -un anziano, una persona fragile -  e ai suoi familiari. Ha ricevuto le prestazioni di un grande ospedale del Nord sia nelle fasi della diagnosi che successivamente.

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Una storia di buona sanità che vale la pena raccontare. Un'esperienza di grande riconoscenza e gratitudine  tutta calabrese. Dai medici al personale sanitario.  Un ringraziamento ufficiale doveroso e sentito per dire grazie e per riconoscere ai medici quel ruolo che gli va riconosciuto. Così come puntiamo il dito contro la cattiva sanità allo stesso tempo va detto grazie a queste professionalità che danno orgoglio al nostro territorio e che ci fanno ben sperare.

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Lettera firmata 

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LA LETTERA

Ci tengo a raccontare una storia di buona sanità nell’ospedale di Crotone e a fare un ringraziamento pubblico al chirurgo, agli anestesisti ed a tutto il personale impegnato a salvare una vita, la vita di un anziano, la vita di quelle persone più fragili degli altri.

Tutto è iniziato nella tarda mattinata con la corsa in ospedale in autombulanza. Arrivati al pronto soccorso, sempre congestionato  leggi negli occhi degli operatori il grande carico di lavoro, lo stress , il desiderio di esserti utile e le enormi difficoltà che conosciamo tutti…. Poi mentre attendi, assalito da mille dubbi, segnato dalla condivisione del dolore del tuo congiunto, dalla paura di perdere una persona cara, “anche se ha 85 anni” è sempre cara, anzi forse di più, allora arriva un medico che ti dice ora cerchiamo di capire cosa succede, facciamo degli accertamenti per avere una diagnosi. Passano delle ore, si fa un esame, poi un altro, poi un altro ancora e li inizi a sentirti rappresentato, seguito, anche se non sai come andrà a finire, senti che qualcuno sta lavorando per il tuo caro e questa attenzione è la prima importante cura. 

Le lancette dell’orologio segnano il tempo prezioso che passa e dopo alcune ora, quando il turno del dottore era già finito molto probabilmente, ti arriva la notizia che sono giunti alla diagnosi e bisogna intervenire d’urgenza, bisogna operare.

Sono testimone dell’avvio di una macchina perfetta, medici, personale medico e paramedico, tutti insieme con le idee chiare, con gli anestesisti che ti dicono eventuali rischi legati alla condizioni generali del paziente, tutto molto chiaro ed allo stesso tempo vicino al malato non solo alla malattia. Si autorizza all’intervento chirurgico che va avanti fino a mezzanotte circa, e quel chirurgo che forse era li dalla mattina è ancora nella sala operatoria, nella sala in cui per tanti si ritorna alla vita. Da operatore della comunicazione, anche i sanità ed in strutture di altissimo livello nazionale come il Gemelli per prendere una ad esempio. Ho ritenuto importante raccontare questa esperienza vissuta direttamente che e al contrario di quello che, purtroppo, si racconta sempre, è stata vissuta come un’esperienza di grande riconoscenza, gratitudine ed orgoglio, tutto calabrese. Avere un proprio congiunto nell’ospedale di Crotone e vedere come sia arrivato nell’arco di sei ore ad una diagnosi e successivamente ad un intervento chirurgico salva vita penso sia una cosa da consegnare ai cittadini e soprattutto ai medici ed a tutto il personale ospedaliero, in particolare della chirurgia di Crotone che è stata strumento di un miracolo. Una persona anziana, ci tengo a sottolineare anziano perché tante volte si pensa che gli anziani vengano trascurati, ha ricevuto quelle che io reputo le prestazioni di un grande ospedale del nord, perché nel dettaglio ho assistito alla cura con la quale un chirurgo non solo è stato chiamato in causa per fare il suo operato ma si è impegnato ad accompagnare con amore e grande professionalità un paziente fragile sia nella fase che ha portato alla diagnosi, sia durante l’intervento, di un brutto tumore. Un intervento che è andato oltra una cura efficiente ed efficace che è stata anche indirizzata alla serenità dei famigliari che hanno visto oltre a tanta professionalità, determinazione e grande umanizzazione. Quell’ umanizzazione che va oltre le cure. Il ringraziamento pubblico che voglio fare, è sentito, è doveroso e soprattutto lo voglio fare non solo per dire grazie al chirurgo ed al personale tutto che si è adoperato in team, ma per riconosce a quei medici eccellenti, come questo chirurgo, un ruolo che la gente tante volte ignora, non conosce perché in Calabria in modo particolare siamo attenti a parlare tanto del negativo, ed è giusto farlo , ma poco o nulla del positivo. Cosi come puntiamo il dito sulla cattiva sanità penso che vada fatto un elogio e un ringraziamento a queste persone che danno orgoglio al nostro territorio, che non vanno lasciati soli e ci fanno ben sperare.

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