Burrasca in Forza Italia di Catanzaro e intanto spunta l’ipotesi di un ricorso contro un'eletta

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  11 ottobre 2021 22:11

Ad una settimana dell’esito delle Regionali, è cominciata la fase delle trattative. Sono le settimane che separano l’elezione del nuovo presidente Roberto Occhiuto dalla formale proclamazione a cui seguirà l’insediamento nella Cittadella. Un periodo di ferventi negoziazioni che porteranno alla formazione della nuova Giunta (e di riflesso le prenotazioni delle postazioni nel sottogoverno).

Ma è davvero finita qui in modo pacifico? In Forza Italia, primo partito regionale e lista più votata anche nella circoscrizione centro, alcuni mugugni potrebbero trasformarsi in qualcosa di più. I due seggi scattati andranno al vibonese Michele Comito, uomo forte del coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, e alla lametina Valeria Fedele. Su quest’ultima si sarebbero concentrate parecchie ‘attenzioni’. In ambienti azzurri, infatti, circola l’ipotesi di un ricorso contro la sua elezione. Si starebbe compulsando la normativa nazionale e regionale sulle cause di incompatibilità ed ineleggibilità a consigliere regionale. Fedele si è presentata da 'attuale' direttore generale della Provincia di Catanzaro. Un incarico gestionale da cui non si sarebbe dimessa al momento dell’accettazione della candidatura al Consiglio regionale. Che ciò configuri incompatibilità o, peggio, ineleggibilità sarà stabilito da chi di competenza, sempre che il ricorso sarà formalmente presentato. Pur non comparendo fra le fattispecie tipiche previste dalla normativa vigente, in caso di giudizio non si può escludere il ricorso all’interpretazione estensiva rispetto all’incarico ricoperto dalla Fedele. Di certo è più di un pensiero e nelle ultime ore si è parecchio rafforzato.

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Nonostante il successo del centrodestra, la componente storica della Forza Italia catanzarese vive al contrario un momento complicato. E lo si è colto nelle dichiarazioni pubbliche rilasciate qualche giorno fa dall’ex presidente del Consiglio regionale Domenico Tallini. Nello spiegare le ragioni della sua mancata candidatura, Tallini ha affermato che il suo sostegno alla catanzarese Silvia Parente “ha impedito che nella nostra provincia pascolassero senza alcun merito ‘candidati predoni’ imposti da altri territori”. Non è difficile immaginare che il riferimento agli altri territori fosse al Vibonese, il regno appunto del coordinatore Mangialavori con cui il rapporto non è certo idilliaco a causa di una sorta di ‘commissariamento-light’ sulla Fi catanzarese. E poi ci sono state delle dinamiche elettorali (sempre nel Vibonese) di combinata della coppia eletta che non sono certo piaciuti. E la forma è spesso sostanza.

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Tallini ha firmato l’intervento come ‘semplice’ consigliere regionale (uscente ovviamente), ma non come commissario provinciale catanzarese di Forza Italia. Segnale molto evidente di una forte scollatura che non è detto possa essere ricucita. Però, sempre l’esponente del centrodestra ha rimarcato che la politica “continua ad essere l’unica passione della mia vita e non mi sento affatto una scarpa vecchia da buttare”. Considerando che il prossimo appuntamento elettorale saranno le Comunali di Catanzaro, è effettivamente difficile che Tallini si scansi proprio ora. Magari con un abito non più azzurro, ma sicuramente vorrà dire la sua.

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