Caccuri, inventa rapina per prendere i soldi: arrestata direttrice Poste

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  10 dicembre 2024 16:32

Si è inventata una rapina a mano armata per appropriarsi del denaro dell’ufficio postale: è questa l’accusa mossa a Lucia Sottile, 52 anni, ormai ex direttrice delle Poste di Caccuri, nel Crotonese, che questa mattina è stata sottoposta agli arresti domiciliari in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Crotone su richiesta della locale Procura della Repubblica all’esito di una meticolosa indagine condotta dai carabinieri della compagnia di Petilia Policastro.

L’ormai ex direttrice è accusata di peculato e simulazione di reato. Allo stesso tempo nei suoi confronti è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente, pari ai circa 30mila euro dei quali si sarebbe appropriata. La finta rapina risale all’11 novembre dello scorso anno, precisamente nella tarda mattinata di un sabato in cui l’ufficio postale di Caccuri, ubicato in una zona periferica del paese, era deserto. La donna aveva chiamato i carabinieri affermando di essere stata vittima di una rapina da parte di quattro soggetti coperti e armati di fucile. Ai militari aveva raccontato di aver ricevuto una telefonata sull’utenza fissa in uso all’ufficio postale e di aver sentito un uomo, con accento del posto, che dopo aver minacciato lei e la sua famiglia - descrivendo anche i luoghi di lavoro dei figli - le aveva ordinato di recuperare tutti i soldi all’interno della cassaforte, di inserirli in una busta e di portarli all’esterno dell’edificio per poi farvi rientro nell’immediatezza. La direttrice aveva spiegato di aver eseguito gli ordini dei rapinatori perché presa dal panico.

I militari hanno acquisito i video della sorveglianza sia dell’ufficio postale che delle abitazioni vicine ma qualcosa nella versione fornita dalla donna appariva ambigua e poco credibile, per cui sono state avviate accurate indagini che si sono avvalse anche di intercettazioni telefoniche e ambientali. A tradire la direttrice è stata la presunta chiamata che avrebbe ricevuto al telefono fisso dell’ufficio postale da parte di uno dei rapinatori. Dall’analisi dei tabulati è infatti emerso che nella fascia oraria indicata dalla donna, l’unica chiamata in entrata sull’utenza dell’ufficio era stata quella di un’anziana signora che chiedeva informazioni in merito al pagamento di una bolletta, situazione confermata ai militari dalla signora stessa. Dai sopralluoghi effettuati all’interno dell’ufficio postale gli investigatori dell’Arma hanno accertato che la direttrice non avrebbe in alcun modo potuto vedere gli uomini all’esterno dell’edificio, tanto meno notare i fucili imbracciati dai rapinatori.

Fondamentale è stata anche l’analisi dei sistemi di videosorveglianza dell’ufficio postale, che hanno permesso di individuare l’ingresso di una donna nell’edificio proprio negli stessi minuti in cui si sarebbe consumata la rapina; la donna, sentita dai carabinieri, ha dichiarato di non aver visto alcun soggetto travisato all’esterno dell’ufficio né tanto meno di aver notato atteggiamenti strani da parte della direttrice, la quale – proprio negli istanti in cui stava parlando con la signora – avrebbe dovuto ricevere la chiamata da parte del rapinatore.

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