di VITTORIO PIO
Si chiude alla grande l'edizione natalizia di "A farla amare comincia tu", artisticamente diretta da Antonio Pascuzzo e realizzata secondo la volontà dell'amministrazione comunale. Ieri sera presso la chiesa del San Giovanni gremita in composto ordine, si è assistito a un recital molto emozionante nella resa di Cosimo Damiano Damato e Ron.
Incontro precedentemente inedito quello fra il drammaturgo pugliese e uno dei nostri più grandi cantautori, perfettamente riuscito nella commistione di spiritualità, musica per un titolo eloquente, “Diventerò me stesso”, nel sorprendente innesco iniziale di “Ti leggo nel pensiero”, fra le ultime vette compositive di Francesco De Gregori, pagine di poesia (da Alda Merini a Erri De Luca) e le meravigliose canzoni di Ron, che dopo aver superato di slancio la boa dei 70 anni, sta vivendo un periodo estremamente felice di una carriera che teme pochi confronti: da quel 1979 in cui si trovò pienamente coinvolto nella memorabile tournèe di “Banana Republic” con Lucio Dalla allo stesso De Gregori, alla vittoria di Sanremo con Tosca, al nuovo giro esclusivo di concerti condiviso assieme a Fiorella Mannoia, Pino Daniele e ancora una volta Francesco De Gregori.
Una conversazione molto intima quella intessuta dai due, fatta di gesti e sguardi d'intesa, spunti per rivelare preziosi e alquanto non comuni aneddoti, un dialogo che diventa confidenza nei brani affrontati con il solo ausilio di una chitarra che Ron ha utilizzato alternandosi al pianoforte, spolverando alcuni dei suoi successi scaturiti da una carriera che ha accompagnato in oltre 50 anni di attività e ben 27 album pubblicati, molte delle vite dei presenti: l'elegiaca "Anima", la carezza "di Chissà se lo sai", l'inarrivabile dichiarazione d'amore di "Non abbiam bisogno di parole", che nel racconto dello stesso artista è nata dopo un frustrante giudizio dato da un suo ex discografico in relazione a un album dalla lunga gestazione, fino ai successi di "Joe Temerario" a "Vorrei incontrarti fra cent’anni", per finire con "Attenti al lupo" e "Una città per cantare", il brano reso famoso nella sua versione inglesea metà degli anni'70 da Jackson Browne che la prese a prestito a sua volta dal misconosciuto Danny O'Keefe e caro anche a Catanzaro, che una decina di anni fa ne trasse spunto per costruire una fortunata rassegna musicale.
Un dialogo che diventa di emozionante umanità nell'incontro finale con il pubblico concretizzatosi con estrema spontaneità e calore nel volere dei due artisti.
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