Calabria terra di meraviglie nascoste: il mistero della Grangia di Montauro e lo scheletro che sfida la storia

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Calabria terra di meraviglie nascoste: il mistero della Grangia di Montauro e lo scheletro che sfida la storia


  14 dicembre 2025 11:13

di SETTIMIO PAONE 

La Calabria è una terra generosa di bellezza. Nell’immaginario collettivo è il mare cristallino, è l’abbraccio silenzioso della Sila, è il profumo della macchia mediterranea. Ma la vera anima di questa regione vive soprattutto altrove: nei piccoli borghi, nelle pietre antiche, nei luoghi che non fanno rumore ma custodiscono storie capaci di stupire il mondo. Negli ultimi anni anche i calabresi stanno riscoprendo questo patrimonio sommerso, prendendo coscienza di quanto valore sia nascosto lontano dai grandi circuiti turistici. Tesori autentici, spesso poco conosciuti, che attendono solo di essere raccontati.

Uno di questi si trova a Montauro, nella storica Grangia, e ha dell’incredibile. Durante i lavori di consolidamento delle maestose mura della Grangia – interventi necessari per contrastare l’usura del tempo e preservare una struttura che ha segnato profondamente lo sviluppo della Calabria ionica – nella cappella venne alla luce uno scheletro. Un ritrovamento che, già di per sé, restituiva il respiro di un passato lontano. Ma ciò che emerse successivamente ha assunto contorni straordinari.

d6e1e579-1f2e-4234-b35b-2bffa0420e4f_montauro-2.webp

Gli studi condotti dall’archeologa dott.ssa Chiara Raimondi portarono a formulare l’ipotesi che i resti appartenessero a un padre priore, sulla base della tipologia di sepoltura, riconducibile a un periodo compreso tra il XIII e il XIV secolo. Un ritrovamento importante, ma ancora in linea con la storia del complesso monastico. La vera rivelazione arrivò però dall’analisi della mascella. Lo scheletro presentava evidenti segni di un impianto odontoiatrico fisso, una forma di implantologia sorprendentemente avanzata per l’epoca. Denti artificiali impiantati stabilmente, un dettaglio che lascia senza parole e che rende questo reperto praticamente unico al mondo. Un uomo vissuto tra il Trecento e il Quattrocento che avrebbe beneficiato di una tecnica medica che, fino a oggi, si riteneva impensabile per quel periodo storico. Una scoperta sensazionale, capace di riscrivere alcune certezze sulla storia della medicina e dell’odontoiatria. E Montauro, con discrezione e senza clamore, custodisce questo straordinario testimone del passato.

Oggi, purtroppo, il museo della Grangia è chiuso. Ma non tutto è fermo. È noto l’impegno del Commissario prefettizio Francesco Giacobbe, che insieme ad alcune associazioni montauresi sta lavorando a un progetto di recupero e valorizzazione di questo patrimonio. Un percorso che non riguarda solo Montauro, ma l’intera Calabria e, per la portata della scoperta, anche la comunità scientifica internazionale. La tutela della Grangia di Montauro non è solo una questione culturale, ma un dovere storico. Questo luogo affonda le sue radici nel 1096, quando Ruggero dei Normanni, con atto ufficiale, donò a San Brunone di Colonia un mulino nel territorio di Montauro. Da quel momento, la Grangia divenne fulcro economico, religioso e sociale, contribuendo in modo decisivo allo sviluppo di questa parte di Calabria. Proteggere la Grangia significa proteggere la memoria. Significa riconoscere che la Calabria non è soltanto una terra da attraversare, ma una terra da comprendere. E che, spesso, i tesori più grandi non brillano alla luce del sole, ma attendono pazienti di essere riscoperti, raccontati e restituiti alla comunità. Montauro, ancora una volta, ci ricorda che la storia non appartiene al passato: vive, parla e chiede ascolto.


Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy . Chiudendo questo banner, o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.