di CLAUDIA FISCILETTI
"Dove vuoi che ti porto?", è la domanda che Raoul Bova rivolge a Rocío Muñoz Morales all'inizio di "Calabria, Terra mia" il cortometraggio scritto e diretto da Gabriele Muccino, fortemente voluto dalla governatrice Jole Santelli per promuovere il turismo nella nostra terra.
Presentato ieri al Festival del cinema di Roma, le reazioni sui social non sono tardate ad arrivare e, come accade sempre, c'è chi si divide tra coloro che hanno apprezzato il corto e coloro che, invece, non lo hanno apprezzato affatto. Non sono poche le persone che commentano elogiando il lavoro del regista, esultando perché finalmente le bellezze della Calabria ricevono giustizia in uno spot che sarà mandato nei circuiti nazionale ed internazionali.
Di tutt'altra opinione sono coloro che, invece, oltre a criticare l'alto budget impiegato per la realizzazione del corto, reputano che il lavoro non renda giustizia alla Calabria. I bergamotti, i cedri, il mare, la montagna, non sono abbastanza per descrivere la nostra terra anzi, qualcuno aggiunge che in realtà si offre una visione ormai passata della Calabria e dei calabresi, riportati indietro nel tempo fino agli anni Cinquanta. Altri hanno detto che, in realtà, ricorda più la Sicilia e non la terra calabrese.
In qualsiasi caso, "Calabria, terra mia", sta facendo discutere e noi de La Nuova Calabria vogliamo sapere cosa ne pensano i nostri lettori, per questo abbiamo aperto un sondaggio nelle storie della nostra pagina Instagram (PER VOTARE CLICCA QUI).
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