Calcio, il ministro Spadafora riceve il protocollo della Figc e fissa una riunione per la ripartenza

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Serie A
  19 aprile 2020 10:33

Il protocollo della Federcalcio è arrivato puntuale nelle mani del Governo. E il Governo, nella persona del ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora, ha fissato per mercoledì prossimo, 22 aprile, una riunione in videoconferenza con tutti i rappresentanti del mondo del calcio impegnati per poter garantire la regolare conclusione dei campionati dopo l'emergenza sanitaria. Al tavolo virtuale siederanno dunque, oltre alla Federcalcio, i presidenti delle Leghe di A e B, Paolo Dal Pino e Mauro Balata, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, i presidenti dell'Associazione italiana calciatori Damiano Tommasi e dell'Associazione italiana allenatori di calcio Renzo Ulivieri, il numero uno della Federazione medico sportiva italiana Maurizio Casasco e una delegazione del comitato tecnico scientifico istituito dalla stessa Figc e guidato dal professor Paolo Zeppilli. L'obiettivo del ministro Spadafora è quello di avviare un confronto "sul protocollo medico sanitario per l'eventuale riavvio degli allenamenti e delle competizioni calcistiche", fissato al momento per il 4 maggio quando scadranno gli attuali divieti imposti dal Governo.

Il crono-programma del calcio è noto: allenamenti da inizio maggio preceduti da uno screening approfondito, da effettuare 72-96 ore prima della ripartenza, su tutto il "gruppo squadra", quindi calciatori, staff tecnico, medici, fisioterapisti e magazzinieri. Tali indagini prevederebbero, oltre all'esecuzione del test molecolare rapido e del test sierologico, un'anamnesi accurata, una visita clinica (valutazione degli eventuali sintomi e misurazione della temperatura corporea) ed esami strumentali e del sangue.

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Il protocollo inviato al Governo, oltre alla completa sanificazione dei luoghi di allenamento, prevede poi un ritiro chiuso di tre settimane per tutti i club con l'obiettivo di minimizzare il rischio contagi. Il piano di base ipotizza dunque il ritorno in campo a fine maggio, magari con le semifinali e poi la finale di Coppa Italia, ma il calendario delle competizioni dovrà essere rielaborato dalla Lega di Serie A. Certo restano diversi punti interrogativi. Il piu' importante riguarda le difficolta' dei club di B e C a rispettare tutte le previsioni del protocollo: al riguardo la Figc ha ipotizzato una partenza scaglionata, con la Serie A a precedere gli altri campionati.

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Ci sarà poi da verificare la possibilità di disputare partite ufficiali già a fine Primavera nelle zone più colpite dall'emergenza coronavirus, dunque in gran parte del Nord Italia e in particolare in Lombardia. Fermo restando, ma questo è ormai praticamente certo, che almeno per tutta l'estate si giocherebbe in ogni caso a porte chiuse per evitare nuovi, pericolosi assembramenti. Della fattibilità del piano stilato dalla Federcalcio si parlerà dunque mercoledì prossimo nella riunione convocata dal ministro Spadafora. Aspettando poi anche il necessario via libera alla ripartenza da parte del ministro della salute Roberto Speranza.

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