Primo ok alla cancellazione dell'abuso d'ufficio, Nordio: "Reato evanescente". Scarpinato (M5S): "Ddl inquietante"

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Senato italiano
  10 gennaio 2024 09:00

Approvato l'articolo 1 del ddl Nordio. Primo via libera alla cancellazione del reato di abuso d'ufficio. Voto della maggioranza in Commissione Giustizia del Senato, con l'appoggio di Italia Viva. In ballo l'abrogazione, quindi, dell'articolo 323 del codice penale. Una scelta teoricamente in contrasto con le direttive europee. Lo stesso Quirinale - quindi Sergio Mattarella - aveva chiesto una riformulazione del testo.

Soddisfazione da parte dello stesso ministro Carlo Nordio, che lo ha reso noto tramite un comunicato stampa nella serata di ieri. "Grande soddisfazione per la sollecitudine con cui la Commissione Giustizia del Senato, presieduta da Giulia Bongiorno, è arrivata al risultato odierno, con l’auspicio che la parte residua del disegno di legge venga altresì approvata nel minor tempo possibile", ha detto Nordio. "L'abrogazione di questo reato evanescente, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà ad un’accelerazione delle procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia auspicato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni", aggiunge Nordio.

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Ampie critiche dalle opposizioni. Secondo il capogruppo del Pd in commissione, Alfredo Bazoli, bisognerà reintrodurlo. “La direttiva sull'abuso d'ufficio dovrà essere reinserita nell'ordinamento per evitare quel contrasto con l'Europa che vorrebbe evitare anche il Quirinale, che aveva invitato il centrodestra a riformulare il testo”, ha detto. Profondamente contrario anche il senatore del M5S Roberto Scarpinato. "Surreale e inquietante un ddl che vuole abrogare l'abuso d'ufficio, ridimensionare il reato di traffico influenza, diminuire in modi obliqui e occulti i poteri di indagine della magistratura sui reati dei colletti bianchi”, ha detto Scarpinato. "Nel Paese si consolida la consapevolezza che la politica è divenuta la cinghia di trasmissione di interessi di potentati economici, lobby affaristiche, comitati di affari e cricche”. 

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