Durante la discussione in Aula del Decreto Calabria le opposizioni hanno accusato Dalila Nesci (M5S) di conflitto di interessi per la probabile nomina del suo consulente Gianluigi Scaffidi. Il ministro Giulia Grillo potrebbe fare retromarcia
04 giugno 2019 14:12Sul Decreto Calabria irrompe l’affaire Scaffidi. La probabile nomina del collaboratore tecnico dei Cinque Stelle come commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia incendia il dibattito alla Camera sul provvedimento che imporrà un regime di supercommissariamento di 18 mesi alla sanità regionale. Le opposizioni per ore hanno assediato la relatrice del decreto, Dalila Nesci, accusandola di trovarsi in conflitto di interessi vista vicinanza a Gianluigi Scaffidi (leggi il profilo del tecnico) e vista la nomina nel suo collegio elettorale (Vibo, appunto). È dovuto arrivare il ministro della Salute Giulia Grillo a riferire ai deputati, prima fomentando ancor di più lo scontro e poi lasciando intendere una possibile retromarcia sul dirigente in quiescenza.
LE OPPOSIZIONI: “NORME AD PERSONAM” Il dibattito era già teso pur rimanendo nel merito delle singole misure del testo in fase di conversione. Il tappo è invece saltato quando la deputata del Pd Enza Bruno Bossio ha cominciato a ventilare la presunta cointeressenza della Nesci con Scaffidi che è uno dei papabili nuovi direttori generali indicati nella lista (leggi la notizia) che il commissario ad acta Saverio Cotticelli ha protocollato al presidente Mario Oliverio. «È un decreto in questo momento già in attuazione sostanzialmente – già sette commissari, che poi potranno diventare direttori generali e, guarda caso, tra quelli che non sono nell’elenco- ha detto Bossio- c’è un direttore generale evidentemente in quiescenza - viene nominato commissario un personaggio evidentemente in quiescenza - che ha avuto in questi tre anni un merito soltanto: sussurrare all’onorevole Nesci contro la sanità calabrese!». Gettata la prima bomba a mano, gli altri deputati calabresi che siedono fra i banchi delle opposizioni hanno suonato la grancassa ironizzando sulla “onestà” pentastellata. «Queste norme sono ad personam! Sappiamo per chi sono state scritte, con nome e cognome!», ha aizzato Jole Santelli (Forza Italia). «La verità è che questo “anche” serve a nominare una sola persona, che in questi diciotto mesi doveva essere al posto sostanzialmente dell’onorevole Nesci», ha affondato il coltello ancora Bossio. A quel punto, la faida che sembrava tutta calabrese ha ingolosito tutta l’aula, visti i silenzi della Nesci, tanto da lanciarsi in interventi anche esponenti di rango nazionale come Graziano Delrio, che ha richiesto l’intervento del ministro Grillo.
NESCI: “UN COLLABORATORE, MA MAI PAGATO. NON C’E’ CONFLITTO DI INTERESSI” Nel frattempo la Nesci spezzando l’imbarazzo ha rintuzzato dicendo che le nomine sono in corso e spettano al commissario (non ai politici) e su Scaffidi ha detto: «Questa persona non è mai stato un mio collaboratore stipendiato». Espressione magari in buona fede ma che ha suscitato ulteriori suggestione alle opposizioni che hanno avuto gioco facile ad ironizzare sul fatto che l’incarico da dg dell’Asp vibonese potesse essere una sorta di “riconoscimento” ex post. Il sottosegretario del ministero della Salute Armando Bartolazzi non è stato particolarmente d’aiuto dicendo di non essere a conoscenza del caso Scaffidi.
LA GRILLO PRONTA A NON CONSIDERARE L’INDICAZIONE È arrivato poi, con eccesso d’impeto, il titolare del dicastero Giulia Grillo che ha rovesciato sulle forze politiche tradizionali (Pd e Forza Italia) la responsabilità delle nomine con «criterio fiduciario». E che ora dovrebbe fare i grillini. E da lì in poi un pamphlet, con decibel oltre soglia, sui disastri creati dai vecchi partiti. Dopodiché si scusa con l’aula per i toni usati e la Grillo sembra tornare sui suoi passi lasciando intendere che l’indicazione di Scaffidi possa essere accantonata. «Se questo elemento diventa fondamentale per proseguire correttamente in questa discussione, noi rinunciamo a qualunque ipotesi, ribadendo che, per quanto ci riguarda, non c’è un conflitto di interesse». Il destino del collaboratore dei Cinque Stelle si deciderà nei prossimi giorni quando, decorso inutilmente il termine di dieci giorni per l’intesa fra Regione e commissario sui nuovi dg di Asp e aziende ospedaliere, sarà la stessa Grillo, con Cotticelli, a procedere alle nomine per decreto.
(g.r.)
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