Caos Comune di Catanzaro, la scelta di Donato e la candidatura a sindaco: parla Filippo Mancuso

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  24 settembre 2024 20:20

di ENZO COSENTINO

La politica calabrese e i suoi esponenti, comunque ideologicamente targati, avrebbero tante cose da “raccontare” (senza reticenze, se possibile) ai cittadini. In particolare coloro che con il voto popolare sono entrati nel “sancta sanctorum” dei Palazzi delle Istituzioni. Ecco perché intervistarli e sentirli vis à vis è la strada migliore. L’abbiamo percorsa ancora una volta portando ai nostri microfoni la massima autorità rappresentativa della popolazione calabrese: l’on. Filippo Mancuso, presidente del Consiglio Regionale. Una intervista senza sconti toccando problematiche generali, posizioni (politiche) personali con uno sguardo futuribile sul percorso di carriera una volta chiusa l’esperienza alla Regione. Come ad esempio: si candiderebbe a sindaco del Capoluogo di Regione? Oppure: come vede l’attuale momento politico-amministrativo, le nuove maggioranze con chi vorrebbe stare con “due piedi in una staffa” (il riferimento è alla posizione di Azione a Palazzo de Nobili nel momento attuale della rigenerato Giunta). Il presidente Mancuso ha esternato il suo punto di vista, garbato nel lessico, deciso nei contenuti anche aspri. Le risposte in voce nell’intervista che vi proponiamo.

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Non pensa che l'autonomia differenziata possa danneggiare la Calabria? "Sull'autonomia differenziata ho preso posizione più volte. Non sono contro la riforma senza motivo e non sono favorevole senza motivo. C'è un ragionamento dietro. L'autonomia differenziata prevede il finanziamento dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni). Qualora venissero determinati e finanziati sarebbe una grande opportunità per la Calabria. Faccio un esempio. Nella sanità in Calabria abbiamo 9 dipendenti ogni mille abitanti, la Lombardia ne ha 13 e il Friuli 17. Se con la determinazione dei LEP venisse fuori che dobbiamo essere a livello della Lombardia, ci dovrebbero finanziare 4 unità aggiuntive ogni mille abitanti. Questo vuol dire centinaia e centinaia di assunzioni in più. Tuttavia, dobbiamo vedere come verranno assunte forme di autonomia da parte delle Regioni sulle materie non LEP. E su questo mi sono già determinato chiedendo alle università calabresi di fornirmi degli esperti per poter analizzare a fondo il problema, ad esempio su materie come commercio con l'estero e protezione civile".

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Ci sono problemi fra Lega e Forza Italia? "In Consiglio regionale, così come all'interno della Giunta, non mi risultano fibrillazioni e problemi. Lo dicono anche i risultati. Ieri, abbiamo rinnovato le commissioni consiliari. Se ci fossero il primo a saperlo sarei io".

Cosa pensa di quanto sta accadendo al Comune di Catanzaro? "Sapete le note vicende con la terza Giunta Fiorita. Le cose non vanno. Il rammarico non è chi deve governare la città, se è giusto o meno che Fiorita vada via a nemmeno metà del suo mandato. Io mi pongo il problema che la nostra città sta attraversando un processo degenerativo dei servizi e della vivibilità che non c'era mai stato prima. Se continua così, la nostra città sarà condannata al declino che nessuno vuole, al di là della parte politica di appartenenza. Poco importa della nuova Giunta o della nuova maggioranza - che Fiorita non ha mai avuto -, ci deve essere una presa di coscienza della necessità di un salto di qualità".

Parliamo di centrodestra... "Il centrodestra è ormai storicamente composto da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega. C'è un'alleanza a livello nazionale e regionale. A livello comunale ci siamo ricompattati. La stessa Forza Italia esprimerà una forza importante in Consiglio comunale. Non è una questione di chi esprime una leadership o meno, ma avere unità di intenti e obiettivi comuni per avere una città, una provincia e una regione migliore".

Azione è azionista della Giunta Fiorita? "Bisogna chiedere agli interessati. Una situazione che non definirei semplicemente paradossale ma quasi al limite dell'incredibile. Valerio Donato andò via dal Pd per diventare il candidato del centrodestra (perché in coalizione d'ispirazione di sinistra c'era solo la sua lista e neanche totalmente poiché annoverava qualche candidato che si era stato dall'altra parte) e ci si aspettava che potesse fare il capo dell'opposizione. Adesso lascia quella coalizione che lo ha candidato (non senza critiche per lo stesso centrodestra) per allearsi con il suo avversario. Quando si tradisce non lo si fa una volta soltanto. Conoscendo le sue qualità, mi auguro che il suo spirito sia votato al bene per la città ma il fatto resta e i cittadini devono registrarlo. Io penso che solo a Catanzaro questa anatra zoppa continua tirare a campare e non fa bene alla città e ai cittadini. Azione è libera di scegliere le alleanze che ritiene più opportune ma i cittadini giudicheranno. Questi cambi di direzione di Donato non penso vadano a suo favore, pur restando immutata la mia stima a livello personale e professionale. A livello politico sono rimasto deluso".

E il suo futuro personale... "Non so cosa farò. Sono relativamente giovane per la politica ma non lo sono di età. C'è bisogno di un ricambio generazionale e che i giovani si avvicinino alla politica perché c'è bisogno di dinamismo. Non so cosa mi riserva il futuro. Se ci sarà un'opportunità di raggiungere gli obiettivi nell'interesse della Calabria o della mia città, non mi tirerò indietro".

Se le chiedessero di fare il sindaco? "Chiunque vorrebbe chiudere la sua carriera politica facendo il sindaco della sua città, poi se è anche il capoluogo di regione è una cosa assolutamente premiante. Non dipende da me. Si aprirà una discussione quando sarà il momento opportuno e magari il mio nome sarà sul tavolo ma è una decisione che va presa collegialmente e non individualmente".

La sanità non funziona, come risolvere il problema? "La sanità non esprime il massimo dei servizi per gli ammalati e per i cittadini, ma su questo ci stiamo lavorando. Veniamo da un commissariamento che risale al 2009. In due anni e mezzo non è facile colmare le carenze di 13-14 anni di commissariamento. Il presidente Occhiuto sta lavorando incessantemente con nuove assunzioni, nuove apparecchiature e bandi PNRR. Stiamo rinnovando ma ci vuole del tempo. Ma non dimentichiamo che ci sono grandi professionalità nella sanità calabrese e queste vanno esaltate. Dobbiamo raccontare una Calabria diversa non mettendo in evidenza solo le negatività ma esaltando le cose positive che ci sono e ripartire da queste".

La Calabria è ricca di bellezze naturali, ma come si migliora il turismo? "Non è semplice incidere sul turismo. Partiamo da un assunto: le bellezze naturali non esistono solo in Calabria. Ci sono ovunque in Italia. Il problema è che bisogna raccontare una Calabria diversa. Molto spesso i media la descrivono come una terra in cui vige l'illegalità e la malavita. Dobbiamo abituarci a raccontare una Calabria più positiva, come in effetti è. La dobbiamo rendere più attrattiva per gli investimenti e per le iniziative imprenditoriali in ambito turistico. Ecco perché parliamo di 'Calabria straordinaria', uno slogan per dare uno sviluppo diverso e far sì che i nostri giovani possano restare nel nostro territorio".

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