"È ormai evidente che il Presidente e Commissario alla sanità Occhiuto ha scelto una gestione personalistica e incoerente, anche della sanità calabrese, piegando decisioni strategiche a logiche politiche-elettoralistiche anziché a criteri di merito e qualità certificata.
Dai soldi del nuovo ospedale alla apertura lampo della facoltà di medicina a Cosenza alla redistribuzione dei posti di cardiochirurgia, il dogma per Occhiuto è sempre uno: prima Cosenza e poi la Calabria e i malati.
Gli ultimi atti ufficiali del Commissario Occhiuto, anche sulla vicenda di cardiochirurgia, sono un emblema di questo dogma distorto. Ed a farne le spese sono nuovamente i malati calabresi ed il Capoluogo di Regione privo di una difesa, anche minima, dai veritici del centro destra calabrese". Lo scrive in una nota il consigliere comunale Vincenzo Capellupo.
"Il metodo è discutibile e arrogante: Occhiuto non ha sospeso la revoca dell’accreditamento del Sant’Anna Hospital – come chiesto dal curatore – ignorando ogni istanza istituzionale e sociale snobbando persino l'incontro con i lavoratori ed i Sindacati nel Consiglio comunale aperto sul tema svolto nel 2024. Occhiuto smentisce sul numero dei posti di cardiochirurgia l’atto aziendale dell’AOU “Dulbecco”, redatto dal Commissario, la dottoressa Carbone, che lui stesso ha nominato e che prevedeva per Catanzaro 20 posti letto e 6 di terapia intensiva. Occhiuto non attende l’esito di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato da parte della clinica Sant’Anna ma sposta subito i posti accreditati a Cosenza. Occhiuto apre di fatto un nuovo polo cardiochirurgico a Cosenza senza alcuna pianificazione coerente con i dati oggettivi di Agenas o con le reali esigenze territoriali.
Infatti mentre Agenas – l’ente nazionale di valutazione sanitaria – attesta che la Cardiochirurgia dell’AOU “Dulbecco” di Catanzaro è tra le prime dieci in Italia per volumi e risultati, Occhiuto sceglie di non potenziarla ma di fare nascere da zero una Cardiochirurgia nella sua Cosenza con posti letto uguali a quelle già esistenti ed operanti di Catanzaro e Reggio Calabria, equiparando nei fatti qualcosa che non esiste a qualcosa che, invece, esiste da anni ed eroga servizi salva vita.
Questa non è programmazione sanitaria: è accentramento autoritario, è uso del potere senza logica per favorire territori amici, è un colpo alla credibilità dell’intero sistema sanitario calabrese.
Spaventa, in questa drammatica situazione per la città di Catanzaro e per i malati calabresi, il silenzio complice dei catanzaresi amici di Occhiuto. Avrebbero dovuto ricordargli che Occhiuto è il Presidente della Regione ed è il Commissario alla sanità, non è il Sindaco di Cosenza. Potrebbero spiegare gli azzurri catanzaresi, nella difesa dell'indifendibile, quale metodo ha seguito Occhiuto. Credo che non sia più rinviabile una presa di posizione dura e pubblica dei cittadini e del istituzioni dell'area centrale della Calabria e dei malati calabresi.
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