Carcere di Catanzaro, Campagna (Uspp): "Necessario l’apertura di un tavolo tecnico"

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Il carcere di Catanzaro
  15 marzo 2022 17:59

A seguito dei fatti che stanno caratterizzando l’Istituto penitenziario di Catanzaro, ove le varie problematiche denunciate continuano a generare situazioni di difficile gestione sul piano della sicurezza interna, l’USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria), sigla maggiormente rappresentativa nel panorama penitenziario, richiama l’attenzione dei vertici dell’Amministrazione (Centrale e periferica) e della politica regionale, affinché sia costituito un tavolo tecnico per l’approfondimento delle criticità.

E’ inammissibile che un Istituto penitenziario che ospita oltre 640 detenuti soffra di una carenze cronica di personale, compreso quello medico ed infermieristico tale da non poter garantire dopo un certo orario alcuni servizi essenziali come, appunto, l’assistenza sanitaria all’interno della struttura - è quanto dichiara Walter CAMPAGNA, Segretario regionale aggiunto dell’USPP.

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"E’ necessario, quindi – aggiunge il Sindacalista – che ognuno faccia la propria parte. La Regione Calabria è l’unico Ente deputato per la gestione dell’assistenza sanitaria delle strutture penitenziarie e, pertanto, dovrà necessariamente farsi carico dell’incremento di personale medico e paramedico all’interno delle stesse. L’amministrazione penitenziaria, invece, dovrà una volta per tutte, assumersi la responsabilità delle varie criticità determinate dalla carenza di personale di polizia penitenziaria.

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Dunque, - ribadisce Campagna - più personale per garantire l’ordine e la sicurezza all’interno  della struttura, più personale per assicurare i diritti soggettivi dei poliziotti a cui spesso viene negato il riposo o il congedo per esigenze di servizio, più personale per poter espletare in sicurezza i vari servizi esterni, più personale per garantire il turn over delle unità collocate in quiescenza, più personale per gestire le emergenze interne cui spesso le unità impiegate rimangono vittima di aggressioni (con le conseguenze che ne derivano sia di natura traumatica che psicologica), più personale per restituire dignità ad una categoria di lavoratori che opera nell’ombra gestendo con non poche difficoltà le varie tipologie di detenuti che un istituto penitenziario come quello di Catanzaro, ospita.

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Diciamo basta ad una politica assente e chiediamo con forza al Ministro della Giustizia Cartabia che anche la polizia penitenziaria sia dotata al più presto dei Taser – conclude Campagna -.

Uno strumento ad impulso elettrico che dopo anni di sperimentazione e controversie nelle procedure, da ieri è entrato a tutti gli effetti a far parte nelle dotazioni delle Forze dell’ordine per la gestione in modo efficace e sicuro delle situazioni critiche e di pericolo, in quanto considerato “uno strumento ad alta capacità di deterrenza”.      

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