Carnevale di Castrovillari: cala il sipario sul "Gran Galà del folklore"

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La parata finale al Gran gala del Folklore di Castrovillari
  25 febbraio 2020 14:16

Doveva essere una serata di festa di spensieratezza, purtroppo gli ultimi avvenimenti che stanno interessando il mondo hanno dato una piega diversa al “Gran Galà del Folklore” evento inserito nel Carnevale di Castrovillari. Sul palco del Sybaris, infatti, il sindaco della città del Pollino, ha annunciato la sospensione degli ultimi appuntamenti oggi in calendario e tra questi anche la sfilata di gruppi mascherati, carri allegorici e gruppi folklorici. La sospensione, ha detto il sindaco, si è resa necessaria  in via precauzionale, nel segno della cautela e in materia di nuove indicazioni in materia di Covid-2019 (coronavirus) .

L'esibizione dei bimbi della Pro loco

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“Niente panico, ma solo assunzione di responsabilità a tutela della salute.” Lo spettacolo in programma, con spettatori già in sala, non poteva essere sospeso e quindi come si dice in questi casi: the show must go on. Ad aprire la serata, presentata da Carlo Catucci e Marianna Oliva Glosa, assistente di palco Martina Morrone, “I Piccoli della Pro Loco di Castrovillari”, un vivaio di giovani che attraverso le danze e i canti, diretti da Tiziana La Vitola, fanno rivivere la memoria storica della nostra città . Lo hanno fatto ispirandosi ad un delle più note leggende popolari castrovillaresi, l’arrivo del caratteristico personaggio du “ Monachiddu” che nelle leggenda si narra che porti tanta fortuna.  Poi è stata la volta di rappresentare i consueti giochi da ballo che si facevano in occasione dei matrimoni e festività di paese senza tralasciare la tradizionale tarantella. 

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A seguire il gruppo proveniente dal Brasile ,  CTG Sentinela de Querencia, proveniente dalla città di Santa Maria, Rio Grande do Sul , Stato più a Sud del Brasile, raccontare le storie di lotta e libertà guidati da Giuseppe ed Anita Garibaldi.  Le avventure degli antenati partiti in cerca di lavoro alla scoperta del sesto stato più popoloso del mondo descrivendo altresì le danze tradizionali dei gauchas, la deportazione delle popolazioni africane, la caccia dei popoli indigeni  per concludere in allegria con il samba la danza tradizionale per antonomasia del carnevale. Poi un ritorno in Italia con il gruppo folklorico” I Castruviddari” – associazione Aldo Schettini, compianto padre del folklore Castrovillarese.  Un passato raccontato attraverso la riscoperta di canti che esprimono l’anima del popolo castrovillarese con l’intento di stimolare le nuove generazioni ad intraprendere un viaggio al fine di comprendere le proprie radici e costruire un futuro migliore. Coreografie pre ispaniche per la compagnia de la Escuela Superior de danza mexicana CE’ Acatl proveniente da Puebla Messico.

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Dove all’interno vive una piccola comunità di italiani. In scena la danza azteca  con il tema predominante la guerra tra le popolazioni indigene, mesoamericane e preispaniche e tra queste la danza del fuoco che per gli aztechi rappresentava la fine ed il nuovo inizio dell’equinozio. Poi la festa pagana e religiosa post ispanica che ha esaltato l’abilità delle donne di ballare tenendo in equilibrio una bottiglia  sulla testa e degli uomini che ballavano impugnando un machete . A chiudere la serata, il gruppo ospitante la kermesse, Gruppo Folklorico  Pro Loco di Castrovillari, che da poco ha festeggiato i 90 anni di vita  e che è stato insignito del premio per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Spettacolo suddiviso in due parti  con un vero e non vero con il primo quadro che ha riguardato la rivolta delle cosiddette “cassarole”, ovvero ciò che sarebbe avvenuto nel dicembre del 1935 quando gli italiani donarono alla patria i loro anelli nuziali, pentole in rame  e ciò che avevano per combattere la guerra in Etiopia. Ma quale fu la sorpresa per i castrovillaresi? Subito dopo la fine della II guerra mondiale, si  si recarono alla Fiera della Pietà e riconobbero  sulle le bancarelle, ciò che avevano donato con fede alla Padria. Invenzione o fantasia? Leggenda o Storia? Non sveliamo l’arcano.

Un momento dello spettacolo

La rabbia per quella che sembrò una vera e propria truffa infiammò gli animi da qui il titolo “la rivolta di cassarole”. A seguire per quanto riguarda la religiosità, il quadro ha riguardato, la festa della Pietà, un luogo amato dai castrovillaresi che nel periodo estivo, vista la frescura del posto, usavano andare, oltre che a pregare a  mangiare l’anguria cantando e ballando. Presente oltre al presidente della pro Loco Eugenio Iannelli, al presidente FITPCalabria, Marcello Perrone anche le Miss Carnevale, Eleonora Bianchimano e Marilena Ambrosio.

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