di GABRIELE RUBINO
Sarà 'autoconcessione', ma non solo. E' questa la decisione assunta dall'Amministrazione comunale di Catanzaro per far fronte al caso pontili esploso nei mesi scorsi e che dovrebbe scongiurare il rischio di subire un pesante handicap nella gestione del diportismo in vista della imminente stagione estiva. A proposito, prima precisazione: le nuova programmazione dell'area portuale non 'tocca' lo specchio d'acqua da 8767 mq dei due pontili della Carmar per cui è pendente un contenzioso. Per quelli se ne riparlerà dopo metà maggio quando deciderà nel merito il Tar.
Seconda precisazione: si tratta, per l'appunto, di una nuova organizzazione dei servizi del porto, nella formale ottica di proiettarsi verso i lavori di riqualificazione dell'intera infrastruttura. In questo lavorio si è vista la mano, anzi la penna del super manager del Comune Giovanni Laganà, il coordinatore dell'area tecnica, da poco anche dirigente al Patrimonio e che, fra le tante cose, tiene in mano le redini amministrative del futuro del porto del capoluogo.
Arriviamo alle novità. Ci sarà la gestione diretta del Comune per "una nuova area finalizzata all’ormeggio" di 7.120 mq "posta in aderenza allo specchio acqueo oggetto di concessione demaniale marittima in fase di perfezionamento alla Catanzaro Servizi nonché in aderenza alla banchina di riva sopraflutto". Ricordiamo che la società in house sta da tempo approntando il piano per la gestione del 'famoso' terzo specchio d'acqua. E, ancora, un'ulteriore area dedicata all'ormeggio da 3.300 mq posta sulla banchina di riva. Per intendersi, di fronte la porzione finale dell'area pavimentata dove, di regola, d'estate sono ospitati gli eventi. Questa è la 'ciccia'. La gestione diretta da parte del Comune è motivata, oltre che con la giurisprudenza amministrativa in materia (vedi il 'modello Portofino'), con il fatto che ciò potrebbe essere "fonte di introiti per l’amministrazione pubblica, anche mediante l’affidamento a terzi ovvero al proprio soggetto in house (leggi Catanzaro servizi, ndr) di specifici servizi portuali che, configurandosi anche quali prestazioni specialistiche, non possono essere gestite con il proprio personale". Gli uffici comunali potranno, invece, occuparsi dell'assegnazione dei posti barca e della fatturazione degli incassi e poi sarà necessaria l'approvazione tariffe dei servizi a cura del Consiglio Comunale. Quest'ultimo aspetto indica che la trafila burocratica non è finita qui, ma serviranno ulteriori passaggi. Ma il primo passo è stato mosso.
Nella nuova riorganizzazioni sono altresì previste le nuove collocazioni per il pontile "FEAMP all’inizio del molo sopraflutto" e per "le imbarcazioni pescherecce all’inizio della banchina". Insomma, un nuovo assetto sicuramente dettato dalla contingenza ma che non aveva tanti altri sbocchi praticabili. Fermo restando che per raggiungere il risultato non basterà la velocità da crociera.
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