di GABRIELE RUBINO
Con ogni probabilità non ci sarà il Consiglio comunale ad hoc sull'università di Catanzaro. Una strada già battuta in passato e che, in questa fase storica, serve a poco. Dopo che la questione dell'UMG è tornata in auge nel dibattito pubblico, grazie all'intervista realizzata dalla nostra testata al rettore Cuda (vedi qui) e alla puntata di Catanzaro Capitale con ospite il prof. Ciro Indolfi passato all'Unical (vedi qui), serve ben altro. Sarebbe questo, anche, il convincimento del sindaco Fiorita che, sebbene le stimolazioni d'antan provenienti da Palazzo De Nobili, pare orientato a scelte diverse.
Di certo non è passata inosservata l'accusa-appello del rettore sul rafforzamento del servizio autobus a servizio del campus di Germaneto. L'uscita, molto polemica, del consigliere Capellupo è - fra le righe - il pensiero del primo cittadino. Il 'non detto' è che fra tanti problemi dell'ateneo catanzarese, si dovrebbe disquisire sui qualche autobus in più o in meno. Una frattura nata, quella fra Comune e Umg, non nata qualche giorno fa ma quando fu 'decretato' lo spostamento dal centro storico a Germaneto di Sociologia. Per il rettore una scelta 'compensata' dall'attivazione di un nuovo corso (Psicologia forense) da una sessantina di posti in centro. Tuttavia i numeri annunciati dalla stessa Umg, potenzialmente fino a 400 nella sede di via degli Eroi, e probabilmente come da accordi con il Comune, con il quale sono state fatte conferenze stampa per annunciare il ripopolamento del centro del capoluogo di regione, sono una chimera. Anche in quel caso, l'alfiere del d'attacco del sindaco fu Capellupo.
In attesa della nuova formula di confronto, il dibattito sul futuro dell'UMG impazza. Il sindaco, nel suo 'messianico' post domenicale ha espresso la seguente posizione :"Ci sono stati degli errori, il più grande quello di dare il via libera alla duplicazione della Facoltà di medicina senza nemmeno chiare contropartite. Prima da consigliere di opposizione e poi da sindaco, mi sono schierato senza se e senza ma contro questa ipotesi, senza lasciarmi condizionare dal fatto di essere docente all’Unical. Ora l’UMG è in sofferenza e noi non possiamo restare alla finestra perché l’Università è un patrimonio della città e non solo di coloro che ci lavorano e ci studiano. Prenderemo delle iniziative, ma il Rettore non commetta l’errore di chiudersi alle critiche e al dibattito".
Sicuramente non servono posture talebane che delegittimano i 'comunque' democraticamente eletti organi dell'ateneo ma una posizione più matura. DI chi sa che non si possono disperdere circa 11 mila scritti e tanti posti di lavoro in una guerra fratricida. Servono piuttosto paletti da fissare, dalla parte politica, sulla capacità di formazione e, principalmente sull'assistenza, visto che la Dulbecco è nata da circa un anno e mezzo fa. E non serve l'esimente di 'quattroniana' memoria degli elevati standard di ricerca. Quello è un dato acquisito adesso l'università di Catanzaro deve formare medici invogliati a rimanere e lavorare nelle strutture del Capoluogo e garantire - assieme agli ospedalieri - livelli di assistenza ai calabresi degni. Questa è la sfida, questi gli obiettivi da raggiungere. Serva un Consiglio comunale o una diversa iniziativa, il dibattito deve rimanere elevato. Perché l'oscurantismo campa grazie alle facce di bronzo che vanno avanti nonostante le pessime figure in pubblico. Non è il momento!
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