Catanzaro, 47 settimane di assenze ingiustificate: chiuse le indagini su un medico del Pugliese e il suo superiore

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Catanzaro, 47 settimane di assenze ingiustificate: chiuse le indagini su un medico del Pugliese e il suo superiore
L'ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro
  13 ottobre 2020 14:41

Le settimane di assenza ingiustificata in tre anni sarebbero state 47. Per questo motivo la Guardia di Finanza a febbraio scorso ha eseguito un sequestro da oltre 70mila euro a un medico dell’azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.

Il medico, indagato insieme al suo superiore del tempo, è iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio, per essersi indebitamente assentato, in molte occasioni, dal posto di lavoro, maturando in meno di tre anni numerosissime assenze ingiustificate, regolarmente retribuite ma mai recuperate.

Banner

Ora la Procura di Catanzaro ha chiuso le indagini e da questo momento gli avvocati dei medici hanno 20 giorni per poter organizzare la strategia difensiva prima che la Pm Stefania Paparazzo possa chiedere il rinvio a giudizio o l’archiviazione.

Banner

I fatti risalgono agli anni tra il 2014 e il 2016, periodo nel quale il dirigente medico ricopriva l’incarico di direttore di struttura semplice del nosocomio catanzarese, prima di diventare direttore di una struttura operativa complessa dell’ospedale Pugliese-Ciaccio. Le indagini hanno consentito di accertare che lo specialista, pur presentandosi regolarmente in servizio, avrebbe svolto quasi sempre il proprio orario di lavoro in misura inferiore a quella d’obbligo, allontanandosi senza alcuna giustificazione e senza completare l’orario obbligatorio, previsto da contratto in 38 ore settimanali.

Banner

Con questa condotta, il medico sarebbe arrivato a contabilizzare 1.804 ore di assenza ingiustificata dal posto di servizio, pari a oltre 47 settimane lavorative. Nel corso del tempo, le strutture amministrative dell’azienda ospedaliera avevano avvisato lo specialista dell’ingente debito orario accumulato, ma ciononostante l’indagato non aveva adottato nessuna iniziativa per porre rimedio alla problematica. Tutte le prestazioni lavorative non eseguite sono state comunque regolarmente retribuite, per un totale di 70.572,48 euro, cagionando quindi un ingente danno all’Azienda ospedaliera, sia in termini economici che di efficienza complessiva, considerati i lunghi tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in Calabria.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner