Catanzaro, Abagnato (Cambiavento): "Basta con la macchina del fango, camminiamo uniti per il cambiamento che la città merita"

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  23 luglio 2025 12:59

"Le città, come i sogni, sono costruite di desideri e di paure» — scriveva Italo Calvino in Le città invisibili.

Ed è proprio nella tensione tra il desiderio di miglioramento e la paura dell’instabilità che si muove ogni processo di cambiamento amministrativo. Un percorso complesso, fatto di scelte, visioni, ostacoli e responsabilità, che coinvolge non solo gli apparati istituzionali ma anche la comunità tutta, chiamata a condividere un progetto di trasformazione e innovazione.

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In questo contesto, il cambiamento non può essere ridotto a un semplice atto tecnico, ma diventa un passaggio culturale e collettivo, che richiede tempo, consapevolezza e partecipazione.

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Una riflessione questa che ci viene gentilmente sollecitata da una disamina di recenti accadimenti: c’è una parte dell’opposizione che continua a preferire il sospetto al confronto, l’attacco pretestuoso alla critica costruttiva, l’invenzione del marcio alla lettura onesta della realtà. Una parte che ha scelto di fare della polemica sistematica il proprio unico linguaggio, ricorrendo sempre più spesso a un tono aggressivo, a volte apertamente denigratorio, quasi sempre scollegato dai fatti.

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Lo abbiamo visto anche in questi ultimi giorni, con una narrazione tossica che ha provato a sminuire, perfino a negare, alcune iniziative concrete e visibili portate avanti dall’amministrazione. La celebrazione di San Vitaliano, patrono della città, liquidata come se non fosse mai esistita. Il piano SOS Caldo per gli anziani trattato come una trovata pubblicitaria inesistente. Le attività estive per i bambini, tra cui il laboratorio degli aquiloni, considerate pura invenzione. Tre esempi emblematici – e non certo gli unici – del modo in cui, troppo spesso, si cerca di gettare discredito anche su ciò che è utile, positivo, tangibile.

Noi siamo consapevoli delle criticità, delle difficoltà, del tanto che resta ancora da fare. Ma proprio per questo rivendichiamo con orgoglio ogni passo avanti, ogni piccolo o grande risultato costruito con serietà e impegno, spesso in condizioni non facili. Non vogliamo – né potremmo – negare ciò che non funziona, ma non accetteremo che tutto ciò che funziona venga sistematicamente occultato sotto una coltre di malafede.

Il cambiamento non è una formula magica, non è un gesto teatrale o un hashtag da spendere in campagna elettorale. È un processo lungo, faticoso, che richiede visione, costanza, coraggio, e il coinvolgimento di tutta la comunità. È qualcosa che si costruisce giorno dopo giorno, attraverso scelte amministrative, reti sociali, relazioni istituzionali, attenzione ai bisogni concreti delle persone.

Per questo chiediamo rispetto. Non per noi, ma per la verità dei fatti. Per il lavoro che tante donne e uomini – dentro e fuori dalle istituzioni – portano avanti con dedizione. Per una città che non ha bisogno di avvelenatori di pozzi, ma di persone che sappiano riconoscere ciò che funziona e lavorare, insieme, su ciò che va migliorato.

Non ci fermeremo di fronte a chi cerca soltanto il fango. Continueremo a costruire, a proporre, ad ascoltare. Con l’umiltà di chi sa che c’è ancora molto da fare, ma anche con la determinazione di chi non si lascia intimidire da chi, ogni giorno, cerca solo un pretesto per dire che va tutto male. Perché non è così. E i cittadini lo sanno".

È quanto si legge in una nota a firma di Antonella Abagnato, Presidente di Cambiavento.

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