di CLAUDIA FISCILETTI
Dei 12 previsti, sono diventati solo 5 i medici in servizio presso la Casa Circondariale di Catanzaro. Il problema è che dal 1° marzo non è più garantita la presenza del medico durante il servizio notturno. Ci saranno soltanto gli infermieri a gestire i pazienti-detenuti.
Il problema di una tale indisposizione da parte del personale sanitario per il turno notturno (che va dalle ore 20 alle 8), pare si sia aggravato dopo i recenti fatti di aggressione dei detenuti a scapito degli agenti di Polizia Penitenziaria. In passato, altri episodi hanno colpito alcuni medici in servizio.
Una falla che, naturalmente, avrà ripercussioni sugli agenti che non sanno come ovviare ad eventuali malori dei detenuti nelle ore notturne, sul personale sanitario in numero esiguo che non riesce a ricoprire i vari turni previsti, ma anche sugli stessi detenuti che rischiano di non poter essere assistiti a dovere nel caso di malori negli orari notturni. Necessario è porre in evidenza che, in un caso come questo, la stessa amministrazione penitenziaria non ha potere decisionale, in quanto la sanità penitenziaria fa capo alle Asp di Catanzaro.
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