Catanzaro, al Parco della Biodiversità l'ultimo appuntamento con "Mille e... una nota in Gi.Ro. con la Banda"

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  03 maggio 2025 13:09

di GAETANO MARCO GIAIMO

La musica è un linguaggio universale che unisce, accende l'animo e ci permette di esplorare le nostre radici, la nostra identità: questo è ciò che hanno trasmesso oggi i membri del complesso bandistico cittadino "Giuseppe Rossi" di Catanzaro, diretto dal Maestro Eliseo Castrignanò, durante il concerto conclusivo della IV edizione di "Mille  e... una nota in Gi.Ro. con la Banda". La rassegna è durata tre giorni e, dopo le tappe di Villa Trieste il 1° maggio e della "Caserma Pepe-Bettoja" ieri, ha visto il suo culmine questa mattina nella splendida cornice dei viali alberati del Parco della Biodiversità Mediterranea. L'evento è stato presentato da Promocultura, associazione per la promozione culturale calabrese in Europa presieduta dal Maestro Tommaso Rotella, col sostegno della Regione Calabria, della Provincia di Catanzaro e del Comune del capoluogo.

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È una splendida giornata di sole e sicuramente questo ha permesso a molti appassionati o curiosi di essere presenti. Il complesso bandistico cittadino "Giuseppe Rossi" racchiude al suo interno diversi talenti musicali della nostra terra: nata tra le mura dell'Istituto Rossi, la banda è stata rifondata nel 2011 grazie all'impegno del Maestro Castrignanò. Ciò che colpisce è l'eterogeneità di età dei membri, sia docenti che studenti dei Conservatori, come dimostrato dal simpatico siparietto con il piccolo Sergio, giovane talento della tuba: alla domanda "Sogni di suonare in tutto il mondo?" il bambino risponde "No, solo a Gimigliano". Durante l'evento è stata consegnata una targa celebrativa per il Presidente della Provincia Mormile, ritirata dal Responsabile del Parco Alessandro Iuli. 

L'esibizione dei 25 musicisti, fiati e percussioni, si è aperta con l'Inno di Mameli, al quale è seguita l'Ouverture "Cavalleria Leggera" di Franz von Suppé. Sono poi stati eseguiti due brani di Puccini: "Scossa Elettrica" e "O mio babbino caro", che ha visto anche l'emozionante partecipazione del soprano Laura Screnci. A seguire, "Il Pastore Svizzero" di Pietro Morlacchi, con la magistrale esibizione al Flauto solista di Veronica Romeo, e "Second Suite for Military Band in F Major" di Gustav Holt. Il viaggio musicale è proseguito con "Marcia militare op.51.1" di Franz Schubert ed il Pasodoble "Consuelo Ciscar" di Ferrer Ferran prima di arrivare al suo climax con la celeberrima "Guglielmo Tell Ouverture" di Gioacchino Rossini, al termine della quale è stato anche richiesto un bis. I musicisti hanno accontentato il pubblico con "Italia", gran marcia sinfonica di Michele Lufrano, concludendo il concerto con una nuova esecuzione dell'Inno di Mameli, intonato a gran voce dai presenti.

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