Catanzaro ancora un passo falso, Aquilani: "Non manca l’anima, ma serve una svolta"

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  19 ottobre 2025 22:24

di FILIPPO COPPOLETTA

Il Catanzaro continua a cercare la prima vittoria stagionale. Al Ceravolo, davanti a un pubblico che per la prima volta dopo 3 grandi anni torna a fischiare, arriva una nuova delusione: il Padova passa 1-0 grazie a un gol di Perrotta nel primo tempo e infligge ai giallorossi la prima sconfitta casalinga della stagione, la seconda di quest’anno, l’ottava giornata senza successi.

Alberto Aquilani, squalificato e costretto a seguire la gara dalla tribuna, si è presentato in sala stampa con tono lucido ma amareggiato. “Sembra sempre il momento giusto per cambiare le sorti del nostro cammino – ha ammesso – ma non ci stiamo riuscendo”. L’allenatore ha difeso con convinzione l’atteggiamento del gruppo, sottolineando che “i ragazzi si impegnano, ci provano, ma probabilmente ci manca qualcosa: un po’ di solidità, un po’ di qualità nei momenti decisivi”.

Il tecnico romano non ha condiviso le critiche di chi parla di una squadra “senza anima”. “Io vedo reazione, vedo volontà. Se fossimo senza anima non saremmo qui ogni settimana a provarci”. Parole che raccontano un Catanzaro ferito, ma ancora vivo. Aquilani non si nasconde: “Mi sento in discussione da sempre, ma non mollo. Sono qui perché credo nel progetto e voglio portarlo avanti”.

Sul piano tecnico, il mister ha spiegato la scelta di confermare l’undici visto a Monza: “Per un’ora avevamo fatto una buona partita, volevo dare continuità”. Ma la continuità, in campo, si traduce in un’altra prestazione a due facce: avvio discreto, poi un errore individuale e il gol che spezza l’equilibrio. Nella ripresa, il Catanzaro costruisce ma non punge e la rimonta sfuma tra confusione e mancanza di lucidità. “Manca la vittoria, manca l’entusiasmo – ha riconosciuto Aquilani – e quando mancano, anche le gambe diventano più pesanti”.

Sulle scelte di formazione, il tecnico ha glissato sulle domande riguardo a chi ancora aspetta spazio, come Liberali e Buso. “Non chiudo la porta a nessuno, ma siamo tutti più o meno sullo stesso livello e dobbiamo alzarlo. Il problema non sono i nomi, ma il rendimento collettivo”.

A fine partita, nessun confronto diretto con il direttore sportivo, solo la delusione condivisa di uno spogliatoio che sa di aver perso un’occasione pesante.

La piazza, intanto, rumoreggia. Il Ceravolo resta un fortino di passione ma la pazienza comincia a incrinarsi. Otto giornate senza vittorie sono tante, e la prossima sfida sarà già un crocevia: per la classifica, per l’entusiasmo e forse anche per il futuro di questa panchina.

Aquilani lo sa, e lancia il suo messaggio: “Non manca l’anima, ma serve una scossa”.