Catanzaro Capitale: commercio e il confronto con Cosenza e Reggio, le identità dei quartieri

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  22 novembre 2024 16:05

di MARCO VALLONE

Nell'ultima puntata di Catanzaro Capitale, la trasmissione de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino si è avvalsa per la prima volta della comparsa negli studi della nostra testata di un'ospite inedita, l'assessore alle attività economiche del Comune di Catanzaro Giuliana Furrer. Insieme a lei è venuto a farci visita anche qualcuno già abituato all'atmosfera del nostro giornale: l'assessore ai lavori pubblici, Pasquale Squillace.

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La discussione con Giuliana Furrer si è mossa su più punti diversificati, a partire da quali siano le prime sensazioni nell'assunzione del nuovo incarico da assessore fino ad arrivare a snodi un po' più specifici che hanno a che fare con la città. Di interesse sono stati gli spunti emersi nel confronto tra Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, città ovviamente con conformazioni in termini di viabilità e di parcheggi diverse: il corso di Cosenza ha obiettivamente altri volumi, altri flussi, rispetto a quello di Catanzaro. E allora confrontiamo non tanto il centro storico catanzarese, che sta assumendo più le caratteristiche di un borgo, ma il quartiere Lido: se uno di domenica fa il confronto tra le attività economiche aperte sul corso Garibaldi di Reggio Calabria o su corso Mazzini a Cosenza con non necessariamente il corso di Catanzaro, ma anche con il lungomare del quartiere marinaro e le vie interne, obiettivamente il confronto Catanzaro lo perde. E' pacifico questo. Come può anche la parte marinara essere più flessibile alle esigenze degli utenti? “A mio avviso intanto il quartiere marinaro è un fiore all'occhiello della città – ha affermato l'assessore Furrer -. Noi abbiamo un territorio bellissimo, una città che offre davvero una vastità di attrattive da un punto di vista paesaggistico e da un punto di vista storico. Questa vastità deve essere indubbiamente valorizzata, mentre anzi, invece, nel corso dei decenni, ha subito proprio un deprezzamento. Tutte quelle che potevano essere le peculiarità, e le cose da portare come valore assoluto... C'è stata proprio una gestione maldestra, soprattutto dell'espansione della città, che sicuramente non ha avvantaggiato nessuno. Riguardo il quartiere marinaro, si fa il paragone con Cosenza perché è pianeggiante – ha domandato con un sorriso provocatorio Giuliana Furrer a Gabriele Rubino -? Sono comunque due mondi diversi: Cosenza sappiamo anche che ha un tessuto diverso, e c'è un università molto più frequentata”.

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Quindi l'assessore alle attività economiche sta muovendo delle critiche all'Università Magna Graecia di Catanzaro? “No, non si tratta di prendersela con l'università. E' ovvio però, oggettivo, che avere un'università che funziona, e funziona bene...”. Però, è stata l'obiezione mossa, anche famiglie e gente di una certa età si vedono uscire lungo il corso di Cosenza, differentemente da Catanzaro. Sarà anche una questione di mentalità? Anche perché gli eventi, e gli spettacoli, Catanzaro li organizza e sono tanti. Anche nel centro storico. Forse sono un po' liofilizzati e non c'è la capacità di far fruttare quelle presenze? “Su questo bisogna lavorare, perché effettivamente quelle sono delle risorse che ci sono e sono male organizzate. Il fatto di uscire invece è un po' un discorso anche di mentalità e di abitudine, che però si può cambiare. Anche rispetto al famigerato problema dei parcheggi – ha affermato Giuliana Furrer -, sì, è vero, noi soffriamo ovviamente, c'è una carenza e in questo momento stiamo sentendo la mancanza del parcheggio della funicolare che, però, ci auguriamo in primavera che possa essere riattivata. Però abbiamo anche visto che quando ci sono grossi eventi questo problema sostanzialmente poi non c'è. Perché abbiamo accolto migliaia di persone in città e non mi sembra che ci sia stata tutta questa sofferenza. In occasione delle partite allo stadio si è organizzato un ottimo sistema per la viabilità e per i parcheggi: quindi anche questo è, non voglio dire un falso problema perché comunque c'è, ma si può gestire anche un pochettino cominciando a cambiare la mentalità, iniziando un po' ad abituarsi a lasciare la macchina un po' più distante rispetto al luogo dove si deve arrivare”.

“Poi, per quanto riguarda tutto il resto – ha proseguito nella sua invettiva l'assessore Furrer -, io credo che noi dobbiamo lavorare non ragionando per quartieri, ma immaginando la città tutta. E' chiaro che si parte dal centro storico perché, nel momento in cui è attrattivo, anche quello porta gente che poi può essere chiaramente distribuita anche negli altri quartieri. Tutti i quartieri di Catanzaro hanno, e questa è un'altra cosa che mi sta a cuore, una propria identità. Questo termine inflazionato, 'identità'. Io penso che avere una città così frammentata è sì uno svantaggio per quello che riguarda la comunicazione, la viabilità, e su questo ci sono comunque tanti progetti, lavoreremo, e sicuramente tanto cambierà quando sarà attiva a metropolitana di superficie. Ma in realtà noi dobbiamo cercare di rendere i punti di debolezza dei punti di forza. Perché proprio questa frammentazione, queste tante identità, vanno valorizzate, anche attraverso le fiere o le feste patronali. Stavo riprendendo in mano anche queste tematiche visto che stiamo lavorando sul regolamento per il commercio nelle aree pubbliche. E quindi, insieme a questo, facevo anche in questi giorni questo ragionamento: si potrebbe pensare a una valorizzazione di tutte queste fiere e queste feste patronali per far sì che siano vissute da tutta la cittadinanza, e non soltanto dal quartiere. Anche quello può diventare un'attrazione”.

 

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