
di VITTORIO PIO
Per il trionfo di Claudio Baglioni al Politeama partiamo dalla fine e allarghiamo la considerazione sull'artista, (stratosferico), che è: ieri sera, con la mezzanotte abbondantemente passata, dopo oltre 3 ore di concerto, con gente che doveva tornare non solo nella provincia di Catanzaro, ma anche in quella di Cosenza (rappresentanze nutrite addirittura dalla Riviera dei Cedri), il popolarissimo cantautore romano era ancora lì, a snocciolare canzoni e ricordi, dopo una performance da solo che passerà alla storia anche perchè, almeno per ciò che è stato evidente, Baglioni è stato capace di iniziare e concludere senza neanche bere un goccio d'acqua. Nei giorni in cui si è svelato il raccapricciante cast dei cosiddetti big sanremesi, vale la pena sottolineare che i cantanti veri, quelli che dovevano farsi largo negli anni'70, non avrebbero mai potuto farcela con le visualizzazioni, l'auto-tune e altre stregonerie. Nella rigida discografia di allora, andavi avanti solo se sapevi cantare e avevi repertorio, ovvero i requisiti fondamentali che spesso risultano inosservati da chi si azzarda a prendere il palco senza neanche un minimo di intonazione.




Ma torniamo al nostro eroe che ha sviluppato questo concerto-racconto in perfetta solitudine: da solo perchè sulle tavole del Politeama, davanti a una platea sostanzialmente disciplinata, c'era soltanto lui, accompagnato unicamente da tre pianoforti – uno a coda tradizionale, una tastiera elettronica e un piano digitale – che simboleggiavano idealmente passato, presente e futuro. Alle 20:59, con l’anticipo che caratterizza i grandi eventi, Baglioni ha rotto il ghiaccio con "Uomo di varie età", dando il via a un flusso ininterrotto di emozioni e ricordi che travolge il pubblico fin dalle prime note. Instancabile, affabile, ironico per i 200 minuti successivi, si alternerà senza sosta da un pianoforte all’altro e da un brano al successivo rovistando in lungo e in largo un repertorio da cui ha estratto 34 canzoni tra versioni integrali e medley – uno per ogni pianoforte – che ripercorrono le tappe fondamentali della sua carriera: “Solo”, “Fotografie”, le Sempre emozionantissime “Con Tutto l'amore che posso”, “Un po' di più”, “Ora che ho te”, “Noi no”, “Acqua dalla luna”, “Amori in corso”: solo alcuni dei titoli capaci di infiammare la sua devota audience. Ogni esibizione era accompagnata da un light-design minimale e sobrio, essenziale ma elegante, capace di amplificare l’impatto emotivo grazie anche all’uso calibrato di laser ed effetti fluorescenti che hanno reso ancora più stretta la complicità con la sala. Allo scoccare della seconda ora, ovvero quando per circa il 90 x 100 degli altri (all'estero resiste un certo Bruce Springsteen) il concerto sarebbe finito, Baglioni è stato capace di alzare ancora il tiro con "Sabato pomeriggio", per chiudere in trionfo assoluto con La vita è adesso, passando per "Strada facendo" (l’unico momento in cui ha imbracciato la chitarra), "Poster", "E adesso la pubblicità", "Amore bello", "E Tu", "Questo piccolo grande amore", "E tu come stai", "Avrai" e" Mille giorni di te e di me", una sequenza micidiale, che nell'ambito della canzone d'autore melodica nessuno potrebbe pareggiare.
A 74 anni è apparso ancora in splendida forma ed è sconfortante ipotizzare che questo tour dei record possa essere l'ultimo, almeno all'interno dei teatri lirici. Lui dal palco ha ricordato con ironia che questa saga condensata in oltre 55 anni di carriera e 350 canzoni in repertorio, era iniziata quasi per caso, quando nel 1964, appena tredicenne, partecipò al suo primo concorso canoro con l'abbigliamento scelto dalla mamma, “con camicia rosa e pantaloni azzurri”, sottolineando che, vista con gli occhi di oggi, poteva sembrare già sorprendentemente “fluido”.
Prima di proseguire da domani a Reggio Calabria, stasera sempre alle ore 21, ultima replica a Catanzaro. Tutto Sold-out.
Per il momento l'affetto e la partecipazione del pubblico si sono dimostrati così grandi al punto tale che Claudio Baglioni ha già previsto una nuova serie di esibizioni dal vivo per l'estate del 2026, in cui il GrandTour "La vita è adesso", arriverà nuovamente in Calabria per tre date che toccheranno il 24 Agosto Ciró Marina (KrimiSound - Arena Saracena), il 25 Agosto Roccella Jonica (Roccella Summer Festival -Teatro al Castello) per chiudere il 26 Agosto a Santa Maria del Cedro (Tirreno Festival- Arena dei Cedri). Tutte le altre info saranno messe a disposizione dal promoter e partner esclusivo locale, che ha curato nei minimi dettagli ogni aspetto di questa sofisticata produzione, sul sito www.ticketservicecalabria.it e www.friendsandpartners.it
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